Il triplice omicidio in provincia di Latina ha scosso l'opinione pubblica e molti chiedono di porre maggiore attenzione sull'uso delle armi alle forze dell'ordine in determinati casi. Sui social le richieste di maggiori controlli di carattere psicologico impazzano accompagnati dalle denunce fatte dalla signora ferita; siamo davanti all'ennesimo reato che riguarda il rapporto di coppia ma non si riesce ad arginare questo terribile fenomeno.

Questo specifico evento, come detto, pone l'accento sul dover effettuare un maggior numero di controlli su chi ha in dotazione una pistola; nel caso di specie sarebbe stato opportuno, viste anche le denunce fatte dalla signora, controllare la situazione del poliziotto. Troppo spesso si è sorvolato su appartenenti alle forze dell'ordine che si sono resi protagonisti di crimini molto gravi, come successo a Venezia o a Ferrara con Federico Aldrovandi.

Bisogna necessariamente rendere le forze dell'ordine sicure, immuni da qualunque tipo di critica. Perché sono le persone che devono rendere sicure le città, che si occupano della sicurezza di tutti quanti.

Se non ci si può fidare di chi ci deve difendere si crea un grave problema sociale, renderle sicure per difendere chi compie il proprio lavoro in maniera esemplare.

Ci sono dei cortocircuiti all'interno e all'esterno delle forze dell'ordine, all'interno delle forze dell'ordine regna una sorta di cameratismo che vuole difendere e coprire i comportamenti non esemplari più o meno gravi mentre all'esterno c'è chi critica (a ragione in certe occasioni, meno in altre) le forze dell'ordine. La critica alle forze dell'ordine in casi del genere è legittima, dovrebbero impegnarsi maggiormente nel controllo dei propri appartenenti da un punto di vista psicologico e di condizioni che possano causarne il ritiro delle armi.

Lo Stato deve proteggere la sua immagine, ogni qualvolta che un qualunque dipendente dello Stato compie un reato è lo Stato stesso a vedere la fiducia allontanarsi.

Dov'è la soluzione a questo immenso problema che, dal 2000 ad oggi, ha portato a più di tremila casi di femminicidio? Sono numeri pesantissimi, anche una sola persona o donna sarebbe troppo.

Dove risiede il problema e quale potrebbe essere la soluzione?

In Italia è venuta meno quella piccola presenza di educazione alle relazioni e si è tornati ad una concezione patriarcale, tipica di altri tempi e da cui non si riesce ad uscire. Non riusciamo ad uscirne e assistiamo ad un marito/genitore/carabiniere che spara alla moglie e ammazza le due figlie nel sonno per poi ammazzarsi non prima di aver tenuto sotto scacco per ore i carabinieri.

L'attesa per avere notizia delle due bambine è terminata nel peggiore dei modi: erano state ammazzate da tempo e nell'irruzione i colleghi dell'omicida/suicida non hanno potuto fare altro che constatare il decesso delle bambine e del collega.

Sarebbe ora che si mettesse la parola fine a questo grave fenomeno.