In questi giorni, alcuni episodi stanno facendo riflettere sul rapporto che intercorre tra educazione e istruzione. Ci riferiamo, in particolare, alla decisione di un preside di far pulire la scuola agli studenti per punizione, oppure allo stanziamento di 740 milioni di euro per la cultura da parte del Presidente del Consiglio nel pieno della campagna elettorale, o ancora al "macabro augurio" rivolto dal presidente della Turchia, Erdogan, ad una bambina, affinché possa morire da martire.
Istruzione e lavoro per gli studenti di una scuola
Istruzione e lavoro si intrecciano in una vicenda verificatasi in una scuola di Novi Ligure, in provincia di Alessandria.
In seguito ad una conferenza tenutasi nell'aula magna dell'Edoardo Amaldi, alcuni ragazzi, secondo quanto riportato dal preside, avrebbero tenuto atteggiamenti poco consoni, lasciando rifiuti a terra e un bel po' di disordine. Da qui l'idea di applicare un metodo di punizione utile a tenere in ordine la scuola. Tra le mansioni suggerite dal dirigente Giampaolo Bovone, vi sono quelle di pulire pavimenti; spolverare le aule; occuparsi della palestra.
Bovone, nello specifico, ha citato l'articolo 27 della Costituzione, il quale afferma che è possibile disciplinare e rieducare gli studenti colti in comportamenti ritenuti non consoni all'ordine disciplinare, anche attraverso mansioni che potremmo definire "domestiche" (pulire a terra, spolverare e lavare,) da svolgere all'interno dell'istituto.
Questa vicenda finirà, da un lato, con gli studenti e i professori entusiasti di applicare questo tipo di "punizione", e dall'altro con i genitori decisamente meno felici, avendo già manifestato un certo malcontento verso questa presa di posizione.
Palermo capitale della cultura
Se un preside nella sua scuola adatta queste metodologie allo scopo di far rientrare in una sorta di economia didattica anche i comportamenti poco consoni degli studenti, intanto Il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica), presieduto da Paolo gentiloni, stanzia 4,3 miliardi, di cui 740 milioni destinati alla cultura.
Il premier, insieme al ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini, ha presenziato alla cerimonia d'apertura di "Palermo capitale della cultura 2018", durante la quale ha espresso e riconosciuto il merito alla città siciliana di aver resistito, e di averlo fatto nonostante si sia dovuta spesso far carico di stereotipi a livello nazionale e internazionale, per rispondere delle difficoltà sociali del nostro paese.
La bambina col berretto marrone
A seguito del fallito golpe contro il presidente, continua lo stato di emergenza in Turchia, trascinando lo stato di diritto in degenerazione. Professori, attivisti e giornalisti sono costretti a vivere sotto un clima di sospetto, e tutto ciò mentre il presidente Erdogan invita una bambina a salire sul palco durante un congresso del suo partito a Kahramanmaras, augurandole di morire da martire.
La bambina aveva attirato l'attenzione del leader turco per la sua uniforme dei "berretti marroni", ovvero delle forze speciali turche impegnate a combattere per la conquista della città siriana di Afrin. Il congresso è stato seguito da un'aspra polemica sui social, in merito all'attività propagandistica perpetrata da Erdogan, ricorrendo proprio a quella bimba.