Bojack Horseman, è una serie animata di casa Netflix che il 14 settembre vedrà pubblicata la 5^ stagione. Apprezzato dal pubblico sin dalle prime puntate della prima stagione, Bojack è diventato un cult. La sua irriverenza da una parte, la sua drammaticità comica esistenzialista dall'altra, porta questa serie ad essere uno dei cartoni animati per adulti più mati di sempre. Analiziamo quindi i motivi per cui questo cavallo antropomorfo è così apprezzato.

La trama

La trama risulta semplice, Bojack Horseman è un attore che è stato sulla cresta dell'onda negli anni '90 con la sit com "Horsing Haround".

Dopo questa botta di successo pero' si ritrova in depressione alcolizzato con un immagine pubblica di sé a dir poco a terra. Decide quindi di far scrivere la propria biografia alla ghostwriter Diana Nguyen.

Il nostro protagonista dovrà affrontare un inquilino bizzarro Todd, la sua ex fidanzata nonché attuale menager Pryncess Carolyn (gatta persiana antropomorfa di color rosa shoking) e la sua nemesi nonché fidanzato di Diana Mr. Peannutbutter (labrador belloccio con tanto di t-shirt alla moda e occhiali da sole). Nelle puntate della serie la trama evolve, Bojack fa amicizia con Diana e dovrà districarsi in un mondo difficile, cinico e compromettente come "Holliwoo" (L'Hollywood del mondo antropomorfo di Bojack Horseman).

Se in altre serie animate, ogni episodio è autoconclusivo, come ad esempio nei Simpson, in Bojack ogni episodio è correlato all'altro e i personaggi evolvono nel corso delle puntate. Il carattere sarcastico, ironico e di black humor porta a fare scorrere le puntate una dopo l'altra quasi ossessivamente, non vedendo l'ora di passare a quella successiva, a quella successiva ancora e così via.

Qesto è dato dal fatto che se in altre serie animate ogni episodio è autoconclusivo, ad esempio nei Simpson, in Bojack ogni episodio è il seguito di quello precedente, quindi anche le amicizie, sentimenti e relazioni sono mutevoli e soggette a crescita.

La caratterizzazione dei personaggi

Una delle cose che funziona meglio in questa serie sono sicuramente i personaggi, sono scritti in modo tale da non essere mai banali ed evolvere nel corso della puntate.

Il protagonista antropomorfo (uomo con testa di un cavallo), nel tentativo di non sentire la depressione si da all'alcol e ad una vita scevra di impegno e significato. Però nel corso delle puntate si conosce un uomo-cavallo con un infanzia infelice e un bisogno di riempire il vuoto affettivo con alcol e irresponsabilità.

Anche l'amica-biografa Diana, femminista e speranzosa del proprio futuro professionale si ritroverà a fare i conti con quell'Hollywoo spietata, cinica e nevrotica, per poi mettere tutto in discussione. E su questa china di approfondimenti nella vita del protagonista e nei personaggi che lo circondano che possiamo empatizzare e immedesimarci in Bojack.

I temi

Il punto più forte di tutti è senza dubbio la moltitudine di temi trattati: dalla solitudine alla depressione, dall'alcolismo all'abuso di droghe.

Infanzia, lavoro, ricerca di se stessi e della fecilità, il tutto trattato con ironia, cinismo, black humor e sarcasmo da vendere. Il protagonista è affetto da depressione, data da un vuoto esistenziale lasciatogli in eredità dai suoi genitori che lo porta a bere come se non ci fosse un domani, e ad avere uno stile di vita a dir poco autolesionista.

Trattare tematiche di questo calibro senza cadere nel banale o nell'ovvietà o nella volgarità non è cosa da poco. Se i Simpson criticano l'americano medio con l'idiozia di Homer, o se South Park utilizza il turpiloquio e la violenza come critica sociale quasi disumanizzando i sentimenti dei protagonisti, Bojack Horseman è un cartone per adulti che ha l'abilità di trattare tematiche adulte con geniale ironia e profonda umanità.