Se le regole in Europa valgono per tutti i Paesi membri, allora non è solo l'Italia che deve effettuare delle correzioni alla Legge di Bilancio, ma anche la Francia. Secondo quanto riferito dal Vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, infatti, il Presidente della repubblica francese, Emmanuel Macron, ha annunciato delle misure a sostegno dell'Economia transalpina che, difficilmente, potranno consentire il rispetto del parametro del rapporto deficit/pil programmato.
Di conseguenza, sarà necessario anche in Francia fare più deficit. E anche se, per correttezza istituzionale, Di Maio non si augura che anche la Francia sia sottoposta ad una eventuale procedura di infrazione per deficit eccessivo, rimane il fatto che la Commissione europea non può applicare due pesi e due misure.
E questa impostazione verrà ribadita anche dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel suo prossimo incontro con il Presidente della Commissione europea Jean - Claude Juncker. D'altra parte, il Commissario europeo agli Affari Economici, Pierre Moscovici, avrebbe già fatto notare che le situazioni dei due Paesi sono differenti.
L'Italia, infatti, ha presentato una Legge di Bilancio, mentre la Francia ancora no. I suoi,per il momento, sono solo discorsi.
Le ammissioni del Governo francese
D'altra parte, come evidenzia l'Ansa, il Premier francese Edouard Philippe ha ammesso che le misure annunciate dal Presidente Macron, per ridurre la tensione sociale dopo le manifestazioni di questi giorni da parte dei "gilet gialli", avranno sicuramente un impatto in termini di deficit nel 2019. Tanto è vero che, di fronte al Parlamento francese, avrebbe ammonito circa la necessità di tenere sotto controllo la spesa. Secondo le stime diffuse dallo steso Governo francese, infatti, le misure annunciate da Macron potrebbero far arrivare il deficit transalpino al 3,5% rispetto al 2,8% programmato.
L'ottimismo di Giuseppe Conte
Da parte sua, il Presidente del Consiglio, nel corso delle comunicazioni ufficiali alla Camera in preparazione dell'Eurosummit dei prossimi 13 e 14 dicembre, rimane con i piedi ben saldati per terra. Infatti, afferma che non si presenterà davanti a Juncker con "il libro dei sogni" ma con un progetto di riforma completo ma, nello stesso tempo, rispettoso delle esigenze del Paese e dei vincoli europei. Conte ha espresso nuovamente la fiducia che, alla fine, verrà trovato il giusto compromesso. Dal suo punto di vista, infatti, in gioco non ci sono solo i saldi di bilancio, ma l'idea stessa di rappresentanza Politica in Europa. Per Conte i cittadini europei chiedono alle istituzioni dell'Unione che l'Europa diventi più equa e più sicura.
E questa richiesta deve essere tenuta in considerazione dal Consiglio europeo, come pure il fatto che l'orizzonte politico nella Ue è in rapida evoluzione. E con l'avvicinarsi delle elezioni europee, previste a maggio 2019, tali dichiarazioni assumono tutta un'altra rilevanza.