Nonostante siano passati otto mesi da quando Maurizio Sarri si è seduto sulla panchina della Juventus, le tracce di 'sarrismo' tanto sperate dai tifosi bianconeri si sono intraviste solo in parte tra campionato e Champions League. Qualche exploit ottimistico, come nella vittoria contro gli storici rivali dell'Inter, alternato a concenti delusioni, come la Supercoppa Italiana persa contro la Lazio e, soprattutto, la sconfitta per mano del Lione al Parc OL.
La deludente campagna di Francia è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso della pazienza di molti supporter bianconeri nei confronti del tecnico di Figline Valdarno. Gioco inesistente, atteggiamento passivo e zero tiri in porta hanno portato ad un'inaspettata sconfitta che rischia di mettere a repentaglio il sogno di raggiungere la finale di Istanbul il 30 maggio, per mano di una squadra che al momento occupa il non eccezionale quinto posto nel campionato francese. Una situazione inaccettabile per una squadra che punta a trionfare in Europa e che può disporre fra le proprie fila del pentapallone d'oro Cristiano Ronaldo.
Fattore CR7
Proprio il portoghese è la colonna portante su cui si sta sorreggendo il progetto Sarri, in quanto senza i goal del fenomeno di Madeira (a segno da ben 11 partite consecutive in Serie A, record in condivisione con Batistuta e Quagliarella) la pazienza del mondo Juve si sarebbe esaurita ben prima della partita d'andata degli ottavi in Champions League. Infatti CR7 con il suo bottino di 25 reti stagionali ha coperto molte delle lacune della Juventus, riscontrabili in una difesa perforabile come non mai da 8 anni a questa parte, e soprattutto in un centrocampo che, se paragonato con il quartetto magico Pirlo-Marchisio-Vidal-Pogba, fa impallidire nostalgici e non. Non a caso durante l'intervallo di Lione-Juventus le telecamere hanno pizzicato un dialogo fra Ronaldo e Dybala, i quali si lamentavano della pochezza riscontrata nei centrocampisti durante il primo tempo.
Ma, nonostante il momento delicato, in casa bianconera regna una razionale calma. Stanno infatti per tornare a pieno regime tre elementi che, se manterranno la condizione ideale da qui fino a fine stagione, potranno far svoltare in positivo.
Il ritorno di Giorgio Chiellini, Sami Khedira e Douglas Costa
Un campione per reparto: Giorgio Chiellini, Sami Khedira e Douglas Costa, i grandi "veri acquisti" della sessione invernale di calciomercato juventino. L'infortunio di Giorgio Chiellini ad inizio stagione ha complicato notevolmente l'assorbimento dei concetti difensivi sarriani per tutto il reparto. La sua forza e sopratutto la sua leadership saranno fondamentali per alzare l'attenzione generale durante i match e ridare stabilità ad un reparto che fino ad oggi ha subito in maniera esponenziale rispetto agli anni passati.
Per quanto riguarda il centrocampo, invece, Sami Khedira ogni anno parte in retrovia nelle formazioni per i tifosi e giornalisti, i quali puntualmente vengono smentiti nettamente da ogni allenatore che ha avuto a che fare con il campione del mondo originario di Stoccarda. Le sue geometrie, la sua capacità di dettare i tempi ed i suoi insidiosi inserimenti in zona goal saranno fondamentali per il gioco di Sarri, condizionato negativamente dal rendimento alterno dei vari Pjanic, Matuidi, Bentancur, Rabiot e Ramsey.
Mentre in fase offensiva l'estro di Douglas Costa diventa essenziale per dare imprevedibilità e superiorità numerica che troppo spesso sono mancate a questa Juventus. La saetta brasiliana è indubbiamente un giocatore fenomenale che troverebbe spazio in ogni squadra del globo, ma i suoi innumerevoli infortuni ne bloccano ogni anno la costanza (solo quest'anno tre infortuni).
I suoi dribbling ed i suoi assist sull'esterno destro saranno manna dal cielo per gli attaccanti, Ronaldo in primis.
Il tecnico toscano probabilmente si affiderà a questi campioni per uscire dall'apatia dimostrata nelle ultime uscite, nella speranza di riuscire a trovare la quadra. Il tempo della pazienza è terminato perché, nonostante la voglia di dare un'impronta più 'spumeggiante' alla ultracentenaria (e vincente) storia bianconera, dalle parti della Continassa il motto bonipertiano 'vincere non è importante ma è l'unica cosa che conta' è molto di più che un semplice slogan.