Se già prima della pandemia stavamo assistendo ad una rivoluzione del mondo del lavoro legata non più solo ad internet, bensì anche all'intelligenza artificiale e alle sue pressochè infinite potenzialità, oggi stiamo entrando in una fase ricca di nuovi scenari che vanno ovviamente sempre di più in direzione del virtuale. Si potranno sperimentare nuovi orizzonti nel rapporto tra datore di lavoro e professionisti all'insegna della flessibilità, in modo da migliorare le condizioni di lavoro per ambe le parti.

Lavoro autonomo e subordinato divisi da una linea sempre più sottile

La dicotomia tra lavoro subordinato e lavoro autonomo sta già avendo un ridimensionamento, complice l'esperienza sempre più diffusa dello smart working, inoltre con un'organizzazione del lavoro sempre più virtuale ed eterodiretta tale separazione tenderà ad affievolirsi sempre di più fino ad annullarsi. Il capitale umano è e sarà sempre di più coadiuvato dall'intelligenza artificiale, la quale dovrà avere una disciplina precisa nonchè un inquadramento giuridico. Con il Coronavirus tale necessità si è fatta ancora più urgente.

L'automazione cambia il lavoro a 360 gradi

L'automazione è molto più della semplice sostituzione di un operaio con un robot, sebbene questa ne sia una parte; non riguarda solo fabbriche che producono automobili, bensì tutti i settori dalla logistica alla sanità, dal cibo all'energia e tante altre aree.

Essa comprende non solo le apparecchiature fisiche ma anche software che possono collegare sistemi aziendali in toto, ad esempio per monitorare l'usura dei macchinari per sapere esattamente quando fare manutenzione. L'emergenza ha reso ancora più chiaro ai nostri occhi che la dipendenza dagli esseri umani per svolgere lavori banali può essere se non annullata quantomeno ripensata e ridimensionata.

La nuova visione del lavoro è già qui

Dal Regno Unito arrivano esempi interessanti a riguardo; una residenza di lusso nel centro di Londra è stata venduta per 6 milioni di sterline, niente di strano si dirà, se non fosse che l'acquirente non ha mai messo piede nella villa che ha acquistato. Ciò è stato possibile grazie a un sistema di telecamere 3D attraverso cui un'azienda specializzata ha costruito un'accurata mappa virtuale della casa, attraverso cui gli acquirenti visitano la proprietà da svariati punti di vista, ruotando di 360 gradi e ottenendo ulteriori informazioni dai punti di interesse disseminati ovunque.

In realtà questo espediente era già stato utilizzato per rendere appetibili residenze di lusso per acquirenti che magari vivono dall'altra parte del mondo, la sensazione però è che soluzioni simili potranno essere attuate sempre più frequentemente e nei più svariati ambiti.

Prepariamoci quindi a ulteriori e radicali trasformazioni nel mondo del lavoro, in un contesto in cui un po' per necessità, un po' per innovazione, la prestazione di servizi e l'acquisto stesso di beni cambierà notevolmente, dando ulteriore impulso alle nuove tecnologie che detteranno le regole del mondo del lavoro negli anni avvenire.