Legge di stabilità 2013 tra alti e bassi, critiche e approvazioni, opinioni favorevoli e non favorevoli: per ultima, proprio in questi giorni, la forte preoccupazione dell’Unione Europea per l’altissimo e quasi incontrollato numero degli emendamenti che la riguardano. A comunicarlo, non senza tradire una lieve nota di ansia, e a rendere noto ogni dettaglio ai giornalisti e al governo Italiano, è Saccomanni, il Ministro italiano dell’Economia, che ha incontrato e discusso a Bruxelles dell’importante e, secondo Saccomanni, normalissima questione con il commissario dell’Unione Europea Olli Rehn.

La commissione Europea in questi giorni, sempre riallacciandoci alla dettagliata esposizione del ministro Saccomanni, starebbe verificando le numerosissime proposte di modifica alla Legge di Stabilità 2013 che, al 9 novembre 2013, contavano oltre 3.990 emendamenti.

Intanto è saltata anche la no tax area Irpef a 12.000 euro: la richiesta inoltrata da Pd e Pdl con due diversi emendamenti, è stata freddamente bocciata dalla Commissione Bilancio del Senato. La proposta avrebbe permesso a tutti coloro che nell’arco di un anno avessero guadagnato meno di 12.000 euro di non pagare le tasse, ma questo emendamento sarebbe stato bocciato perché solo di stampo mediatico, come ha espresso Giorgio Santini, troppo costoso e irrealizzabile per mancanza di fondi, e quindi senza copertura.

La legge di Stabilità 2013, che entrerà in atto nel triennio tra il 2014 e il 2016, è stata approvata il 15 ottobre 2013 dal Consiglio dei Ministri e prevede interventi per 27,3 miliardi di euro (11,6 solo nel 2014): il governo prevede 3,7 miliardi di sgravi fiscali nel prossimo anno e una quota pari a 8,6 miliardi di attivo grazie a tagli alla spesa pubblica.

Viste le condizioni economiche in cui riversa il nostro Paese e la poca stabilità politica, l’Unione Europea negli ultimi anni si è costantemente impegnata a tenerci sotto controllo, e a tenere sottocontrollo la legge di stabilità 2013. I 3.100 emendamenti (cioè rettifiche, modifiche o correzioni) relativi alla Legge di Stabilità 2013 preoccupano non poco l’Europa ma, come riferito da Saccomanni, con nessuna delle modifiche richieste verranno messi in discussione i saldi di bilancio.