Provvedimenti di clemenza generale per far fronte al sovraffollamento carceri in Italia: in primo piano la "questione carceri" dopo il nuovo appello del Capo dello Stato Giorgio Napolitano il quale, già con il messaggio alle Camere dello scorso 8 ottobre e con un intervento al Parlamento europeo, aveva chiesto l'approvazione di amnistia e indulto 2014.

Carceri, amnistia e indulto, Pd: 'Napolitano chiede atto di responsabilità'

Con i provvedimenti di amnistia e indulto 2014 dovrà adesso fare i conti anche il Partito democratico diviso tra molti parlamentari che sono favorevoli a misure di clemenza mentre il segretario del partito e premier Matteo Renzi si è detto contrario.

Va detto comunque che su indulto e amnistia Renzi ha cambiato più volte idea, schierandosi una volta a fianco di Marco Pannella per i provvedimenti di clemenza e un'altra volta contro Giorgio Napolitano. "La verifica richiesta dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano su quanto è stato fatto e quanto resta da fare sulla questione delle carceri alla vigilia dell'esame da parte della Corte europea dei diritti dell'uomo, deve essere - ha dichiarato Sandro Favi, responsabile nazionale carceri del Pd - atto di piena responsabilità per il Governo, il Parlamento e per tutte le forze politiche che, in questi anni, hanno portato avanti le proprie posizioni e le proprie convinzioni sul tema. Diversi interventi e misure sono state adottate - si legge nella nota di Favi pubblicata sul sito web ufficiale del Partito democratico di Matteo Renzi - ma, come ha ammesso il ministro della Giustizia Andrea Orlando, non saranno risolutive, nell'immediato, del grave sovraffollamento nelle carceri che ci ha portato all'umiliante censura per trattamenti inumani e degradanti, sebbene si siano mosse - ha aggiunto il responsabile carceri del Pd Sandro Favi - su una linea di maggiore garanzia dei diritti di chi è recluso e di revisione strutturale del sistema dell'esecuzione delle pene".

Amnistia e indulto 2014, parla il responsabile carceri del Pd di Renzi: 'Basta ostruzionismo'

Favi, dopo aver ricordato anche che sono in dirittura d'arrivo la riforma della custodia cautelare e gli ultimi interventi annunciati dal ministro Orlando al Senato, ha concluso dicendo che "ora è il momento che ognuno formuli proposte conclusive rispetto all'obiettivo di rimuovere le condizioni di inciviltà nelle nostre carceri e di adempiere agli obblighi che siamo tenuti ad assolvere, per il rispetto delle convenzioni internazionali ma ancor prima della Costituzione italiana.

Non possono essere più ammesse le tattiche dilatorie o ostruzionistiche che abbiamo visto in questi mesi - ha detto il responsabile nazionale carceri del Pd riferendosi probabilmente alla riluttanza dei renziani sui provvedimenti di indulto e amnistia - ma occorre adesso una condivisione di responsabilità che dobbiamo al comune richiamo allo stato di diritto e al principio di legalità".

E quindi mentre è in dirittura d'arrivo il 28 maggio 2014, termine ultimo fissato dalla Corte di Strasburgo perché l'Italia possa ristabilire condizioni umane e dignitose nelle carceri italiane, si riaccende il dibattito nel Pd di Renzi su amnistia e indulto. Va ricordato che è del Pd anche il senatore Luigi Manconi, presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani e primo firmatario del primo dei quatto ddl per indulto e amnistia presentati quest'anno al Senato.