La Russia provoca una nave USA e intanto vuole Slovyansk, una delle città dell'Ucraina che fa gola a molti per le sua posizione molto vicina alla confluenza dei fiumi Kazenyy Torets e Sukhyy Torets, che unendosi formano il Torets, affluente del Donec. Attualmente questa potenziale potente fonte idroelettrica non è sfruttata a dovere ma potrebbe diventare la sorgente principale del fabbisogno della popolazione ucraina. Anche per questo motivo, dopo un incontro con il direttore della CIA John Brennan, Turcinov ha ordinato il lancio di un'operazione di antiterrorismo su larga scala con l'uso delle forze speciali, atta a proteggere soprattutto la parte orientale del Paese ucraino.

D'altronde non c'è da meravigliarsi se i russi non hanno alcuna intenzione di rispettare quello che gli viene chiesto diplomaticamente, ovvero semplicemente di ritirare le truppe dal confine ucraino e di non occupare aree che non gli competono. Europa, Nato e USA continuano a provare ad avere un dialogo con Putin ma l'ex dei servizi segreti sovietici continua imperterrito a non ascoltare, o ad ascoltare e provocare ordinando ad un caccia russo di sfiorare per ben 90 minuti una nave statunitense nel Mar Nero, che ovviamente non ha risposto all'atto provocatorio.

Ora è proprio il caso di chiedersi se la Russia ha la seria intenzione di collaborare, partecipando alla riunione ministeriale a quattro (Russia, Ucraina, Stati Uniti e UE) per negoziare sulla crisi ucraina in programma giovedì a Ginevra con l'obiettivo di trovare una soluzione tutti insieme, oppure se deciderà di omettere e di non rispettare i suoi obblighi come fece in passato riguardo il massacro della foresta di Katyń, quando nascose al mondo per molto tempo le indagini sulla strage compiuta durante la seconda guerra mondiale che consistette nell'esecuzione di massa, da parte dell'Armata Rossa, di soldati e civili polacchi, ordine che arrivò direttamente a Stalin dal capo della polizia segreta sovietica.