Il 31 gennaio alle ore 21:00 al Teatro Elfo-Puccini di Milano una serata speciale per l’autismo organizzata in collaborazione con Uniti per l’Autismo, il Comitato Lombardo che raggruppa 42 associazioni, per assistere tutti insieme a Dedalo e Icaro - un’opera teatrale che descrive la condizione della famiglia autistica con realismo e con tutta la forza simbolica del teatro.

In 'Dedalo e Icaro' il protagonista è Giacomo, un corpo in movimento

La raffigurazione della persona autistica, in questi decenni, sia al cinema che in televisione, ha proposto stereotipi particolari, che si sono espressi soprattutto nella figura del savant, genio dei numeri e di recente persino della medicina.

Tuttavia la maggior parte di coloro che vivono la condizione dell’autismo in modo quotidiano sa bene che quella rappresentazione è alquanto lontana dalla realtà.

In “Dedalo e Icaro” il protagonista, Giacomo, è un corpo in movimento sulla scena che esprime la sua diversità: questo corpo si muove, spesso si agita con gesti e suoni disarticolati e intrattiene un dialogo bizzarro con i personaggi che rappresentano la sua famiglia e la comunità che lo circonda. Anche la famiglia si agita, spesso in modo scomposto, perché nella condizione autistica è difficile fare capire l’angoscia delle difficoltà quotidiane e delle speranze infrante.La narrazione mostra anche come la famiglia finisca per diventare autistica essa stessa e abbia problemi a comunicare, sia all’interno che all’esterno.

E allora si assiste agli sforzi disperati e ostinati di un padre che, come il Dedalo del mito, cerca di dare al proprio figlio delle ali per volare da solo,oltre la prigione del silenzio e della non autosufficienza. Nella galleria che porta alla sala Fassbinder sono esposte delle ali bianche su sfondo blu e chiunque si può fare un “selfie alato”.

Sono anche esibite delle foto di ragazzi e genitori che raffigurano con poesia e tenerezza il sogno di insegnare ai propri figli a volare perché portarsi un’immagine dentro aiuta a dare una fisionomia più nitida a quel sogno e renderlo in qualche modo raggiungibile.

Alla rappresentazione del 31 gennaio, #unitiperlautismo ha voluto invitare non solo le famiglie, ma anche i professionisti e le istituzioni a cui le famiglie spesso si rivolgono cercando di comunicare la propria condizione di forte disagio e i bisogni di presa in carico.

La risposta è stata davvero ampia, segno della volontà comune di costruire una nuova comunità dialogante per contribuire al reale miglioramento della qualità della vita delle famiglie autistiche. Alla fine del grande spettacolo è previsto un breve dibattito sul tema.

Di qui si riparte, proprio dalle suggestioni del teatro, da sempre scuola di vita e di emozioni, per trovare uniti – famiglie, professionisti, istituzioni - le strade che possono un giorno portare le persone con autismo a volare con le loro ali.