Sono passati solo pochi giorno da quando il Consiglio d'Europa ha promosso l'Italia per i progressi fatti sul dramma delle carceri. Si tratta dunque di una decisione che nei prossimi mesi farà ancora molto discutere per quanto riguarda la ricerca di pene alternative per ridurre il numero dei detenuti, primo fra tutti il ricorso ai provvedimenti di clemenza quali l'amnistia e l'indulto. Sono infatti numerose le personalità del mondo politico (e non solo) italiano, che ritengono questa l'unica concreta via d'uscita per migliorare le condizioni di vita nei penitenziari del nostro Paese.

Ricordiamo infatti che quella dell'Europa non si può considerare un'assoluzione piena, in quanto nel giugno del 2015 la situazione delle carceri verrà nuovamente analizzata e questa volta in modo più approfondito.

Anche le associazioni che da anni collaborano con i detenuti considerano la scelta dell'UE solo un punto di partenza: è questo soprattutto il caso dell'Associazione Antigone, sempre in prima fila nel denunciare i problemi degli istituti di pena del nostro paese. Il presidente Patrizio Gonnella afferma infatti che ci sono ancora 15 mila detenuti privi di un posto letto e nonostante i visibili progressi (che hanno fatto diminuire il numero da 22 a 15 mila), ancora molto deve essere fatto.

L'obiettivo, infatti, deve essere quello di dare ad ogni detenuto un posto letto, portando il sovraffollamento pressoché a zero.

Stando sempre alle parole del presidente di Antigone Gonnella, bisogna anche migliorare la vita all'interno delle carceri, che non devono essere considerate un luogo in cui marcire ma piuttosto in cui crescere.