Il governo di Matteo Renzi incassa una pesante sconfitta con l'approvazione dell'emendamento, presentato alla Camera dalla Lega Nord, che introduce il principio della responsabilità civile dei giudici.

Al risultato numerico di 187 voti a favore e 180 contrari è stata determinante l'astensione del Movimento 5 Stelle e di alcuni deputati di Sel, ma anche il voto segreto che ha consentito a diversi deputati del Partito Democratico di votare contro le direttive del partito.

Secondo l'emendamento approvato, chi ha subito un danno ingiusto per effetto di una condanna, può citare lo Stato e procedere contro il magistrato ritenuto responsabile.

Si tratta di un principio da sempre cavallo di battaglia del centro destra, che vede nel riconoscimento della responsabilità civile dei giudici, il pilastro portante del progetto di riforma berlusconiana della giustizia.

Le reazioni dei partiti e dei magistrati

Comprensibile l'euforia della Lega, che si era battuta anche per ottenere il voto segreto, e di Forza Italia, che trovano così occasione di tradurre, in pratica, il ritrovato feeling.

Contrastanti le reazioni tra i deputati del Movimento 5 Stelle che, con la loro astensione, hanno reso possibile l'approvazione dell'emendamento: qualcuno come Daniele Del Grosso, rivendica la scelta con l'intenzione, riuscita, di smascherare le vere intenzioni del PD, mentre altri hanno commentato il risultato come un favore fatto a Berlusconi.

Nel Partito Democratico si tende a minimizzare, confidando nella possibilità di modificare il testo al Senato, anche se qualcuno indica il voto contrario alle indicazioni del governo come la spia dell'esaurimento della compattezza successiva al trionfo elettorale, il che ha evidenziato il perdurare delle fratture interne.

Una vendetta della politica?

Qualcuno non ha esitato a vedere nell'inasprimento delle sanzioni a carico dei giudici la vendetta della classe politica rispetto alle recenti vicende dell'Expo e del Mose, oltre che una sorta di "avvertimento" in un momento in cui la Giunta per le Autorizzazioni sta per prendere in esame il fascicolo relativo alla richiesta di arresto di Giancarlo Galan.

Non sono tardate le reazioni dei giudici che, attraverso il presidente dell'Associazione Nazionale dei Magistrati Rodolfo Sabelli si sono dichiarati contrari ad una norma anticostituzionale che limiterà la serenità di giudizio della magistratura.