A volte ritornano. Il suo nome riporta subito alla mente il termine "rigore", la frase "ce lo chiede l'Europa". Mentre il suo Governo, in generale, riporta alla mente la riforma delle pensioni o l'introduzione dell'Imu. Parliamo di Mario Monti, professore della Bocconi, ex Premier e Senatore a vita. Incarico datogli in vista di un futuro da Presidente della Repubblica. Poi si scelse Giorgio Napolitano, perché lui decise di candidarsi, sconfessando quanto detto fino a poco prima delle elezioni. Il suo Scelta civica fece però come noto un mezzo flop (otto per cento sia a Camera che Senato) ma ha fatto parte sia del successivo Governo Letta che dell'attuale Governo Renzi.

Poi la sua creatura politica ha perso sempre più voti, quasi sparendo alle ultime europee appannaggio del Partito democratico. Ma Monti non ha perso il proprio orgoglio e rivendica quanto fatto dal suo Governo.

Ricorda come il suo governo in pochi giorni abbia messo in campo le riforme delle pensioni e abbia poi introdotto di fatto una patrimoniale. Poi pungola Renzi: "Riforme concrete, non slide". Ma poi aggiunge amaramente: "se il governo è all'altezza viene mandato a casa". Poi ci sono le riforme che si stanno arenando, come "l'orario di apertura dei negozi alla domenica, la razionalizzazione dei tribunali, la riforma delle pensioni". Ancora, fa un ulteriore confronto: "Nel 2011 eravamo in una gravissima emergenza finanziaria, oggi è altrettanto grave l'emergenza economica e sociale (…) Allora venni chiamato al governo, non fui io a chiederlo.

Oggi Renzi è andato al governo dopo averlo chiesto con forza. (…) È quindi giusto aspettarsi più velocità".

Poi si erge a paladino della Patria, avendo evitato governi di centrodestra e centrosinistra populisti, litigiosi e anti-europei. Rivendica l'importanza di Scelta civica per la rielezione di Giorgio Napolitano. Infine, tornando su Renzi afferma che si sta muovendo bene in Europa ma non ha esperienza.

E rischia di dare al nostro Paese un ruolo marginale in ambito internazionale. Alla luce però dei risultati elettorali del suo partito, le cose sono due: o gli italiani sono disinformati e ingrati (ed è possibile) o le cose che dice non sono vicine alla realtà.