Dopo che si è concluso il tredicesimo congresso dei Radicali Italiani, si cominciano a tirare le prime conclusioni; mentre appare scontata la riconferma di Rita Bernardini alla Segreteria del Partito, il Congresso ha richiamato nuovamente l'attenzione su quello che viene definito il "settantennale regime italiano". Durante il congresso è stata data grande attenzione alla denuncia presentata dai Radicali lo scorso 2 ottobre 2014 alla Corte dei Diritti dell'Uomo, per le reiterate violazioni dell'Italia dovute al grave problema del sovraffollamento carcerario e alle nefaste conseguenze che devono sopportare i detenuti.

Basti ricordare alle pessime condizioni di reclusione che devono scontare, ai fenomeni di abbandono terapeutico e all'inattività a cui sono costretti. E proprio in questo senso, i radicali hanno sottolineato l'importanza dell'intervento di Papa Francesco risalente allo scorso 23 ottobre, quando ha paragonato l'isolamento vissuto all'interno delle carceri ad una forma di tortura.

Commissione giustizia al Senato: si attende ripresa dell'esame dei 4 Ddl unificati

Nel frattempo in Senato si attende che vengano nuovamente presi in mano i 4 ddl unificati sul progetto di avviare un atto di clemenza generalizzato.

Purtroppo la quadra sembra ancora lontana, perché una parte della politica si è già dimostrata refrattaria ad affrontare il problema, visto che l'adozione di un atteggiamento giustizialista consente di guadagnare voti in una parte dell'elettorato. D'altra parte, a conferma di questa visione vi sarebbero le stesse dichiarazioni del Premier Renzi, che lo scorso mese ha rilasciato dichiarazioni molto forti al riguardo: "i criminali colpevoli devono pagare fino alla fine". Frasi che hanno provocato l'immediata reazione dei Radicali, che in un articolo a firma di Vecellio hanno chiesto provocatoriamente: "quanto deve pagare lo Stato italiano?". Al momento la Commissione giustizia in Senato resta in attesa dei dati sull'impatto del recente svuota carceri 2014, che il Ministero della Giustizia dovrebbe rilasciare nel breve termine.

Resta alta la tensione sulla sentenza Cucchi. Senatore Manconi definisce la giustizia come un sistema malato

Si mantiene alta la tensione anche sul triste caso di Stefano Cucchi, dopo che il processo di secondo grado si è concluso con l'assoluzione di tutti gli imputati coinvolti. Il Senatore Manconi, a tal riguardo, ha già espresso tutta la propria indignazione: "Stefano è stato in 12 luoghi dello Stato: carcere, pronto soccorso, ospedale. ha incontrato più di 100 persone, ma non una di queste ha impedito che morisse. È cosa certa che dopo l'arresto Cucchi subì violenze e che la sua morte era collegata alla privazione della libertà". Anche i nostri lettori si sono mostrati molto critici all'interno dei loro commenti agli articoli precedenti.

Ecco cosa afferma uno di loro: "lo Stato non funziona, chi gestisce lo Stato non è all'altezza di gestirlo, chi gestisce lo Stato deve pensare al popolo mentre chi lo gestisce oggi pensa solo ai propri interessi mentre l'italia va in frantumi... un'uomo ha una fine, l'Italia è per sempre, va di generazioni in generazioni... ma ai politici poco importa". Come sempre, restiamo a disposizione nel caso vogliate farci avere le vostre opinioni attraverso un commento all'articolo. Se invece desiderate restare aggiornati, potete utilizzare il pulsante "segui" disponibile in alto, sotto al titolo.