"Niente indulto, basta benefici" ai detenuti: lo ha ribadito ieri il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, intervenendo alla manifestazione per la sicurezza a Vicenza alla quale ha partecipato anche il leader della Lega Matteo Salvini per esprimere solidarietà a Graziano Stacchio, il benzinaio veneto di Ponte di Nano, nel Vicentino, indagato per eccesso di difesa dopo aver ucciso con dei colpi di fucile un bandito che ha tentato di rapinare una gioielleria vicino al suo chiosco.
Giustizia e sicurezza, Zaia (Lega): 'Niente indulto, basta benefici ai detenuti'
"Il governo - ha detto Zaia - sblocchi il miliardo e 300 milioni dei veneti sequestrati in Tesoreria. E ci consenta - ha proseguito - di usarli per la sicurezza dei nostri cittadini". Ma basta benefici per i detenuti, soprattutto no ad indulto e amnistia dopo il decreto svuota carceri, la legge sulle pene alternative e la depenalizzazione di "112 reati" contro cui la Lega Nord continua a protestare. Contro il sovraffollamento negli istituti penitenziari per rispettare il diritti umani dei detenuti non servono provvedimenti di clemenza secondo i leghisti ma "la costruzione di nuove carceri e poi servono leggi civili - ha detto il governatore veneto - che si facciano rispettare".
'Amnistia e indulto per ripristinare Giustizia e Stato di Diritto', le proposte radicali
A favore di amnistia e indulto 2015, attualmente in discussione in commissione Giustizia al Senato, continuano invece ad arrivare gli appelli dei Radicali italiani con in testa Marco Pannella e Rita Bernardini. "Solo i provvedimenti di amnistia e indulto sono in grado di ripristinare la Giustizia e lo Stato di Diritto nel Paese", hanno ribadito in un comunicato stampa il segretario e il presidente dell'Associazione per l'iniziativa radicale "Andrea Tamburi", Maurizio Buzzegoli e Massimo Lensi, commentando la notizia diffusa ieri dall'Osapp sull'incendio appiccato nel carcere fiorentino di Sollicciano e il tentato suicidio sventato dagli agenti della polizia penitenziaria.
"Gli eventi di oggi - secondo gli esponenti radicali - sono solo alcuni dei risultati del Parlamento che ha ignorato il messaggio alle Camere del Presidente emerito Giorgio Napolitano". L'ex Capo dello Stato, con il messaggio alle Camere dell'8 ottobre 2013 sulla questione carceraria sollecitò a deputati e senatori l'approvazione di amnistia o indulto il cui esame riprende martedì 17 marzo a Palazzo Madama. Ma il Parlamento ha fatto poi orecchie da mercante. In fretta e in furia, per par fronte alle sollecitazioni della Corte europea dei diritti dell'uomo e del Consiglio d'Europa, sono stati varati diversi provvedimenti per ridurre la popolazione carceraria, ma "i tentativi messi in campo dal Governo Renzi per arginare il problema - secondo Buzzegoli e Lensi - sono palesemente fallimentari".