Le prossime elezioni regionali potrebbero giocare un ruolo importante nella contesa riguardante la Buona Scuola. Il Presidente del Consiglio sa bene come i docenti e, in generale, coloro che lavorano nel comparto scuola, hanno rappresentato, in passato, un bacino importante di voti: probabilmente, non sarà più così, visto che la mobilitazione clamorosa in atto sui social network contro la riforma ma anche (o forse soprattutto) contro Matteo Renzi, farà sì che il premier si troverà costretto a fare i conti con una bella batosta.

Renzi: pioggia di critiche per il 'Sindacato unico'

L'errore politico del leader del Partito Democratico c'è stato, eccome: così, si cerca di 'salvare il salvabile' attraverso interventi televisivi dove il capo del governo assicura il dialogo nonchè possibili aperture e modifiche al testo. Se da una parte si parla di mediazione e di discussione, dall'altra, però, arrivano nuove 'provocazioni' che sono piaciute poco, come l'auspicio del premier che un giorno, in Italia, si possa arrivare ad un 'sindacato unico'...

Apriti o cielo, non l'avesse mai detto il 'Renzie', perchè non ha fatto altro che gettare altra benzina sul fuoco.

Susanna Camusso ha prontamente reagito, come se le avessero messo un dito in un occhio: 'Renzi esprime concezioni che esistono solo nei sistemi totalitari'. Anche dalla minoranza bersaniana sono arrivate delle critiche per questo 'sogno nel cassetto renziano': Cesare Damiano, presidente della commissione Lavoro ma con importanti trascorsi sindacali, ha ribadito come in Italia non si può prendere in considerazione l'idea di un sindacato unico. Anche il personale della scuola ha commentato duramente la presa di posizione del Presidente del Consiglio, definendo questa ideologia di 'stampo mussoliniano'.

 

Il premier e il suo difficile rapporto con i sindacati

Di certo, Renzi non nutre molta simpatia per i sindacati e lo già fatto intendere in altre occasioni, una su tutte il famoso decreto Jobs Act. Che i sindacati portino l'acqua al loro mulino, lo sanno anche le pietre, ma da qui a trasformare tutte le forze sociali in un'unica corporazione ce ne passa: se l'obiettivo è quello di indebolire ancora di più il ruolo di mediazione dei sindacati (tralasciando il fatto che questo venga fatto più o meno bene) il Presidente del Consiglio sta rischiando un clamoroso autogol. E a lungo andare, tirare troppo la corda si rischia di spezzarla.