Ricorso accolto per Vincenzo De Luca, eletto governatore della Campania alle ultime elezioni amministrative e sospeso subito dopo per effetto della Legge Severino, contro la quale adesso ha vinto la sua personale battaglia legale, dopo che il Tribunale di Napoli ha disposto il blocco alla sospensione firmata da Renzi, ritenendo valide le ragione sottoposte al tribunale dai legali del governatore. Vincenzo De Luca quindi potrà partecipare al primo Consiglio regionale come presidente della Regione Campania, con la relativa nomina del vicepresidente, della sua giunta e procedere alla firma degli atti e all'esposizione del proprio programma.
"Grande soddisfazione" e "vittoria della giustizia" per i legali del governatore della Campania
Arrivata l'attesissima svolta per il governatore della Campania, che mette fine ad uno stallo istituzionale, che aveva sollevato a riguardo, polemiche e discussioni, portando di conseguenza le opposizioni a chiedere urgentemente il commissariamento o addirittura la possibilità di un nuovo ritorno al voto. Soddisfazione per il pool difensivo del governatore della Campania, formato dagli avvocati Lorenzo Lentini, Antonio Brancaccio e Giuseppe Abbamonte, i quali hanno dichiarato la loro grande soddisfazione in merito al risultato ottenuto, sottolineando la velocità dei tempi della giustizia civile per il caso del governatore della Campania.
Evidenziando inoltre che sono state ripristinate democraticamente le condizioni espresse dal voto delle ultime elezioni amministrative, che avevano visto con la scelta di Vincenzo De Luca alla regione Campania, l'ampia e unanime volontà popolare alla sua nomina.
Le ragioni della sospensione
Vincenzo De Luca è risultato nella lista degli impresentabili alle elezioni regionali 2015, sottoscritta dalla Commissione Antimafia e annunciata dalla sua presidente Rosi Bindi, a causa di un procedimento per concussione risalente al 1998 nei confronti di De Luca.
Unanimi, subito dopo, le reazioni all'interno del Pd, contro l'iniziativa di Rosi Bindi, ritenendo la pubblicazione della lista degli impresentabili in concomitanza con le elezioni amministrative e l'inserimento al suo interno, del nome di De Luca, un'azione scorretta e inappropriata.