Oggi è stato il giorno della votazione circa la richiesta d'arresto pendente sul senatore Azzollini del Nuovo Centro Destra (il partito guidato da Angelino Alfano e che sostiene il governo Renzi) ed il risultato non può che scatenare aspre polemiche fra le opposte fazioni politiche, ma anche all'interno del partito principiale del Governo, il Pd, grazie a cui sono arrivati i voti decisivi per il respingimento della richiesta avanzata dalla procura di Trani.
Il responso dell'aula del Senato è stato chiaro: 189 i voti contrari all'autorizzazione (fra cui ce ne sarebbero almeno 40 da parte degli esponenti PD), 86 quelli favorevoli e 17 gli astenuti, numeri grazie a cui il politico professionista da 12 anni ha evitato gli arresti domiciliari che erano stati richiesti in virtù di un'accusa di bancarotta fraudolenta ed associazione a delinquere, nell'inchiesta relativa al crac della casa di cura della "Divina Provvidenza".
E' chiaro che mentre le posizioni sul voto (svoltosi in forma segreta) di NCD, Forza Italia ed altri gruppi centristi minori erano chiare per il no, così come quelle del Movimento 5 stelle e della Lega Nord apertamente a favore del si, sono stati molti dei voti del PD a determinare il risultato, con il partito di Renzi che aveva lasciato libertà di coscienza ai suoi senatori.
Il dubbio che questo voto sia stato utile a non fare entrare in fibrillazione il Governo, per un'eventuale ribellione dell'NCD sembra ragionevole, anche se le polemiche in casa del partito democratico sono già partite e sembrano aspre. A tal proposito il senatore PD Felice Casson ha tuonato: "E' una vergogna, hanno salvato uno della casta e si è inferto un nuovo colpo alla questione morale"; insolitamente dura anche la vice segretaria del partito Debora Serracchiani che si è detta arrabbiata per l'esito del voto in quanto lei avrebbe votato si all'arresto.
Insomma, si chiude l'ennesima pagina che dimostra come i politici della casta riescano sempre a scamparla, mentre per le proteste vibranti innescate lecitamente dal M5S sarà il Governo a doversi adesso preoccupare, perché sicuramente termometro del sentimento popolare.