Nuovo sondaggio pubblicato da EMG per il telegiornale di La 7. Numeri che non mostrano grandi cambiamenti rispetto al rilevamento effettuato la scorsa settimana. Il  Partito Democratico si attesterebbe al 32,5%, in calo dello 0,3% rispetto alla scorsa settimana; il Movimento 5 Stelle è stimato ad una percentuale molto alta, il 27,2%, pressoché stabile rispetto all'ultima rilevazione che lo riportava al 27,3%. 

L'area di Centrodestra

Calo consistente registrato per la Lega Nord di Matteo Salvini, stimata al 14,3% rispetto al 14,9% dell'ultima rilevazione.

Stabile invece Forza Italia che si attesterebbe all'11,6% dei voti. In forte crescita Fratelli d'Italia guidato da Giorgia Meloni (di cui si parla di una possibile candidatura per le probabili elezioni comunali di Roma) che è stimato al 4,9%, in aumento dello 0,4% e ben oltre la soglia di sbarramento dell'Italicum fissata al 3% per le singole liste.

Gli altri partiti

Per quanto riguarda gli altri partiti, viene registrata in lieve crescita Sinistra Ecologia e Libertà che si attesterebbe al 3,2%, di poco oltre la soglia di sbarramento. Vicino al "magic number" del 3% anche Area Popolare (NCD e UDC) che è stimata in forte crescita al 2,8%.

Infine i partiti minori raccoglierebbero una percentuale del 3,6%.

Gli scenari in caso di ballottaggio

Le percentuali riportate finora ci mostrano che nessun partito o lista unica è vicina alla soglia del 40% utile per ottenere la vittoria al primo turno. Sono stati sondati 2 possibili scenari per quanto riguarda il ballottaggio; nel primo caso a giocarsi la vittoria sarebbero il PD e il M5S e le percentuali registrate sono alquanto sorprendenti: infatti il PD avrebbe un vantaggio risicatissimo di 1 punto percentuale che distanzierebbe il 50,5% di Renzi dal 49,5% del Movimento 5 Stelle. Si tratterebbe quindi di una sifda all'ultimo voto. Nel secondo scenario a giocarsi la vittoria sarebbero PD e una lista unica di centrodestra comprendente Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d'Italia. In questo caso il Partito Democratico avrebbe un margine molto più elevato, di 7 punti percentuali che separerebbero il 56,5% di Renzi dal 43,5% del candidato di centrodestra.