Silvio Berlusconi fu spiato dai servizi segreti americani nel 2011, ossia durante il periodo che portò alle sue dimissioni da Presidente del Consiglio. La vicenda ha suscitato un grande clamore, tant'è che l'ambasciatore Usa in Italia è stato convocato presso la Farnesina. Duro anche il Premier Matteo Renzi, il quale vuole chiarimenti da parte degli Stati Uniti. Tante le reazioni nel mondo politico: da Brunetta a Romani, ma anche Calderoli, hanno voluto esprimere un commento sulla vicenda che sta facendo molto discutere e che sarà certamente al centro del dibattito politico nelle prossime settimane.
I fatti
A spiare le telefonate tra Silvio Berlusconi e i suoi collaboratori fu la Scs, un'unità speciale della National Security Agency (Nsa). I servizi segreti americani monitorarono, in particolare, tutta l'ultima legislatura di Berlusconi da premier: il periodo delle intercettazioni va dall'insediamento di Berlusconi a Palazzo Chigi, nel 2008, fino alle dimissioni nell'autunno del 2011. Sotto la lente di ingrandimento sono finite le telefonate tra Berlusconi, l'allora presidente francese Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel, nell'ottobre del 2011.
Secondo quanto rivelato da Wikileaks e riportato dai quotidiani "La Repubblica" e "L'Espresso" Sarkozy, il 22 ottobre 2011, chiese a Berlusconi di accelerare il processo di riforme, altrimenti le istituzioni italiane rischiavano di saltare in aria, come un "tappo di una bottiglia di champagne".
La data, sotto un certo aspetto, è simbolica: infatti il 23 ottobre 2011 si tenne la famosa conferenza stampa, durante la quale Merkel e Sarkozy, fecero quel sorrisetto che ha fatto il giro del mondo. Oltre a questa telefonata, c'è anche un'altra intercettazione che risale al 2010, quando Berlusconi rassicurò il premier israeliano Netanyahu sul fatto che l'Italia avrebbe fatto da mediatrice per fare in modo che Israele recuperasse una certa intesa con gli Stati Uniti.
Le dichiarazioni politiche
La notizia ha mandato in subbuglio la politica italiana. Il primo a parlare è stato il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che ha dichiarato: "Chiederemo informazioni agli Usa, in tutte le sedi, sulla vicenda di Berlusconi; anche con passi formali".
E un primo passo c'è stato: l'ambasciatore americano in Italia è stato convocato presso La Farnesina. La data è top secret. Durissima anche la nota di Forza Italia che, attraverso i capigruppo di Camera e Senato, Brunetta e Romani, fa sapere: "Adesso più che mai serve una commissione parlamentare d'inchiesta. Noi la chiedemmo per i fatti del 2011 e poi l'abbiamo chiesta per la vicenda delle banche nel 2015. Le due si potrebbero unificare, visto che sono due facce della stessa medaglia, con le mani della finanza internazionale sull'Italia e con i poteri oscuri che intendono mettere le mani sul nostro paese. Il primo punto era che Berlusconi doveva cadere, quindi si avvalora in modo chiaro la tesi del complotto.
Ma il complotto continua: perchè se prima l'oggetto era Berlusconi e il suo governo, ora è Renzi e il suo esecutivo".
Dunque, come scritto sopra, siamo soltanto all'inizio di una vicenda che avrà molti sviluppi e lascerà parecchi strascichi.