Il referendum di ieri in Gran Bretagna ha sancito ufficialmente l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea, una decisione arrivata inaspettata quando tutti si aspettavano una vittoria del Remain e i mercati finanziari stavano già festeggiando la scelta dei britannici di rimanere nell'Unione.

Il fronte del Leave si è imposto con il 52% dei voti e da oggi in poi per il Regno Unito inizia il lungo percorso di uscita dalle istituzioni comunitarie che durerà circa due anni e che prevede la graduale non applicazione dei Trattati e la rinegoziazione degli accordi commerciali firmati in sede europea a cui partecipava anche la Gran Bretagna.

La reazione dei mercati finanziari

I mercati finanziari e le Borse di tutto il mondo hanno reagito molto male alla vittoria della Brexit e, come previsto, hanno cominciato ad inanellare una serie di grosse perdite che in qualche caso hanno portato alla sospensione dei titoli per eccesso di ribasso e per la mancanza stessa di un mercato in cui scambiarli.

Il valore della sterlina, che ieri era salito rispetto alle monete concorrenti euro e dollaro, oggi è crollato drasticamente e la valuta britannica è arrivata a perdere anche l'8% del suo valore attuale, un vero shock dovuto alla paura delle grandi aziende ad investire nel regno a causa dell'incertezza  sull'andamento futuro dell'economia britannica.

Il Governatore della Bank of England, Mark Carney, in una conferenza stampa molto affollata, ha rassicurato tutti dicendo che esiste un piano di emergenza in caso di Brexit che verrà immediatamente applicato e che prevede che siano stampati oltre 250 miliardi di sterline; non si esclude di usare i fondi in valuta straniera per sostenere i mercati.

Cosa succederà adesso

Il Primo Ministro britannico David Cameron, che era uno dei più accaniti sostenitori della permanenza del Regno Unito nell'Unione Europea, si è dimesso e ha spiegato che aiuterà la nuova leadership britannica nel lungo processo di transizione. Cameron ha motivato la sua scelta con queste parole: "Il popolo britannico ha preso una decisione chiara e ha scelto una strada diversa.

Ed è per questo che il Paese richiede una leadership nuova che lo conduca in questa direzione. Farò tutto quello che posso, come Primo ministro, per tenere la rotta della nave nelle prossime settimane e mesi, ma non credo che sia giusto essere il capitano che guiderà il nostro Paese alla sua prossima destinazione. Questa non è una decisione che prendo alla leggera, ma credo che sia nell’interesse nazionale avere un periodo di stabilità e poi una nuova leadership. Non vi è alcuna necessità, ma a mio avviso dovremo avere un nuovo Primo ministro entro l’inizio della convention del partito conservatore nel mese di ottobre".

Questo inatteso risultato fa paura alle autorità comunitarie che temono un effetto domino, in cui anche altri Paesi chiedano di uscire sull'onda del crescente sentimento euroscettico che sta dilagando in molti Stati membri dell'Unione e sta facendo raccogliere molti consensi ai partiti di estrema destra.