"Matteo Renzi ha avviato delle riforme coraggiose. Mi riferisco al Jobs Act che non può sviluppare i propri effetti nel giro di quattro settimane però è un buon binario e sono delle buone decisioni per una Italia che abbia successo e io lo appoggio pienamente". Con queste parole Angela Merkel annuncia davanti ai giornalisti presenti al meeting di Ventotene la sua totale solidarietà nei confronti della riforma del lavoro attuata dal governo italiano.
La pensa in maniera del tutto differente il vice presidente della Camera Luigi Di Maio che su Facebook esprime il suo totale dissenso verso una manovra che "distruggerà il mercato del lavoro italiano" e che avvantaggerà il mercato tedesco, motivo per cui, secondo il deputato del M5S, la cancelliera tedesca si dimostra così favorevole al Job Act messo in atto da Matteo Renzi.
"Magari avessimo avuto noi la Merkel"
Di Maio sembra comunque stimare la Merkel non tanto per il suo pensiero politico ma per la sua determinazione nel tutelare gli interessi del proprio paese. In una intervista al quotidiano tedesco "Die Welt" ha confessato: "Magari l’avessimo avuta noi. Renzi a Bruxelles non riusciva nemmeno a dettare una linea propria nei negoziati. Invece la Merkel ce la prestate per cinque o sei anni? Lei si prende cura degli interessi dei suoi cittadini, i nostri politici no. È sotto gli occhi di tutti che la cancelliera i tedeschi li fa vivere in modo molto più dignitoso degli italiani.
Per questo noi chiediamo il reddito di cittadinanza". Parole che potrebbero destare qualche dubbio soprattutto rispetto alle voci crescenti che lo disegnano sempre più vicino ai poteri forti.
Continua intanto il tour in motorino con il suo compagno d'avventure Alessandro Di Battista e Beppe Grillo che si è unito al duo durante il percorso. Nelle piazze italiane il Movimento cerca di promuovere il "NO" al referendum costituzionale il cui esito sarà una "cartina tornasole" per verificare la possibilità di Luigi Di Maio di entrare nel 2018 a palazzo Chigi.