Dopo la Brexit, primo incontro tra Matteo Renzi, Angela Merkel e Francois Hollande a Ventotene. “Anche questa è Europa. Ventotene, dove nel 1941 Altiero Spinelli immaginò il Manifesto per l'Europa. Grazie a Merkel e Hollande per essere qui”, così Matteo Renzi introduce questo breve vertice che, come lo stesso puntualizza, è solo uno dei tanti che si svolgeranno. Primo fra tutti quello previsto a Bratislava, il prossimo 16 settembre. Tuttavia, può bastare un incontro in uno dei luoghi simbolo dell’Europa unita per rilanciare il sogno dei padri fondatori?

No di certo. Non basta una scelta populista, ma risposte concrete ed interventi strutturali.

Il vertice a Ventotene

Come il mare che circonda l’isola di Ventotene, troppi sono gli scogli su cui sembra infrangersi tale sogno: Isis, dramma dei migranti, fragilità economica. Quindi, tanti gli argomenti scottanti di cui discutere. Come sottolinea il premier italiano, nonostante in molti fossero convinti che, dopo la Brexit, l'Europa fosse finita: “Non è così, abbiamo voglia di scrivere una nuova pagina di futuro”. Da parte di Hollande, invece, un richiamo all’idea di difesa comune lanciata da Altiero Spinelli. Un concetto che, per il presidente francese, è di cruciale importanza, soprattutto alla luce degli attentati terroristici che hanno duramente colpito la sua nazione.

Infine, Hollande conclude preannunciando l’intenzione da parte della Francia, dell’Italia e della Germania di lavorare alla realizzazione di una "guardia costiera dell'Unione Europea". Sicurezza interna ed esterna all’Ue e migranti: questi i temi centrali dell’intervento fatto dalla cancelliera Angela Merkel. Quest’ultima, rifacendosi alla storia del processo d’integrazione europea, ha evidenziato come l’Europa unita sia nata da momenti bui.

Per la Merkel, occorre fare di più. Bisogna migliorare lo scambio di informazioni tra i servizi di intelligence e, allo stesso tempo, rendere più sicure le frontiere.

Manifesto di Ventotene

Un documento di grande importanza storica e politica, il Manifesto di Ventotene – scritto da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, fra il 1941 e il 1942 –, getta le basi del pensiero politico federalista che si concretizza in maniera più articolata nel successivo Manifesto dei federalisti europei, ad opera del solo Spinelli tra il 1956 ed il 1957.

Nel primo e più noto scritto, dopo l’analisi iniziale concernente la crisi della civiltà moderna, passava in rassegna i diversi aspetti della civiltà totalitaria, che aveva trovato il suo apice massimo nella Germania nazista. Il Manifesto proseguiva individuando i compiti del dopoguerra, identificandoli con l’unità dell’Europa. Tale documento, infine, si auspicava la utopica realizzazione dell’unione politica mondiale. Manifesto che, tra le righe, ha ancora forza e attualità, soprattutto in frasi quali: “oggi è il momento in cui bisogna saper gettare via i vecchi fardelli divenuti ingombranti tenersi pronti al nuovo che sopraggiunge, così diverso da tutto quello che si era immaginato, scartare gli inetti tra i vecchi e suscitare nuove energie tra i giovani”.