L’Italia, fino a poco tempo fa, era considerata uno dei Paesi più europeisti del Vecchio Continente. Oggi tutto è profondamente cambiato e l’Unione Europea, al pari delle altre istituzioni, sembra aver perso il suo fascino tra gli italiani. La Brexit potrebbe aver velocizzato anche nel nostro Paese l’allargamento del bacino dei cosiddetti eurorealisti, che vogliono un’Europa diversa da quella che conosciamo, e degli Euroscettici che, invece, pensano sia  meglio uscirne come sta facendo proprio la Gran Bretagna.

Ad ogni modo, il sentimento di contrarietà verso questa Unione Europea è cresciuto lentamente e progressivamente nel tempo.

Un fenomeno che riguarda, in maniera più o meno importante, tutti i paesi europei e non solo l’Italia. In molti oggi sperano nell’articolo 50 del trattato di Lisbona, quasi sconosciuto fino ad un anno fa, che prevede le modalità di recesso di uno Stato dall'Unione Europea. L’eccessiva burocrazia, i costi per le istituzioni europee, i provvedimenti spesso contro produzioni nazionali e la moneta unica hanno sicuramente portato sempre più italiani ad allontanarsi e a lamentarsi dell’UE e dei suoi vertici, minandone alle fondamenta credibilità e autorevolezza.

A dimostrarlo non ci sono solo diversi sondaggi che danno in forte crescita il numero di italiani che si dichiarano favorevoli ad un referendum sulla permanenza dell'Italia in Europa, come si è verificato in Gran Bretagna, anche se di difficile attuazione (servirebbe una legge costituzionale).

Anche sui social network come Facebook, stanno acquisendo importanza sempre maggiore i gruppi di euroscettici ed eurorealisti. Le pagine "Italia fuori dall’Unione Europea", "EX-IT fuori l’Italia dall’UE" e "NO Unione Europea NO Euro" sono solo alcuni esempi di come l’euroscetticismo italiano stia crescendo anche sul social network più famoso del mondo.

Un dato che deve far riflettere, anche in vista del prossimo referendum costituzionale che molti commentatori, anche stranieri, vedono, in caso di vittoria del "No", come la possibile causa non solo della fine del Governo Renzi, ma anche di un ennesimo duro colpo a questa Unione Europea già molto instabile.