Era diventato uno slogan elettorale quello dei fans di Donald Trump: “Built the wall” era il grido delle platee entusiaste e arrabbiate allo stesso tempo, speranzose di vedere finalmente edificata una muraglia enorme che avrebbe diviso definitivamente il confine tra Messico e Usa. “Lock her up” invece era l’urlo seguente col quale si inneggiava all’arresto di Hillary Clinton.
Invece non sarà cosi. Ieri il nuovo Presidente degli Stati Uniti ha ufficialmente comunicato che il muro non è una priorità in questo momento, e, di avere, per cosi dire, perdonato Hillary Clinton dopo aver constatato la grande sofferenza sopportata dalla donna dopo la sconfitta.
Nel suo discorso si è soffermato, invece, sugli interventi che farà nei primi cento giorni del suo mandato a partire dall’insediamento ufficiale del 20 gennaio prossimo. Come prima cosa annullerà con un formale atto esecutivo la partecipazione americana ai trattati di commercio internazionale ritenendo che sono improduttivi e dannosi.
Tra questi la Trans-Pacific Partnership che verrà sostituita da una serie di accordi commerciali bilaterali. Wall Street approva in pieno e gli indici di borsa schizzano immediatamente in alto, anche perché il magnate ha sempre osteggiato duramente l'eccesso di regole sia nel settore finanziario che in quello energetico, definendoli due fattori che bloccano lo sviluppo economico e la creazione di nuovi posti di lavoro. In un video su youtube “Putting America First” il tycoon ha lanciato l’iniziativa volta ad aiutare gli Usa ad una ripresa rapida, anche a discapito dei partner commerciali, politici e strategici. Una questione della massima priorità per rilanciare l’economia americana, favorendo tutte le iniziative commerciali e le innovazioni interne.
.Questo non significherà accantonare il problema immigrati o anche l’abolizione della riforma sanitaria di Obama che criticava aspramente in campagna elettorale, ma nei primi cento gironi prenderà solo decisioni immediate, da ratificare con un semplice ordine esecutivo e senza aver bisogno dell’intervento del Congresso. Per la questione stranieri, invece, darà momentaneamente mandato al Dipartimento del Lavoro per verificare ogni anomalia sul rilascio dei visti d’ingresso. Per le altre iniziative, invece, ci toccherà aspettare il discorso alla cerimonia ufficiale di insediamento in programma il 20 gennaio 2017.