Non si ferma l’opera riformatrice della Chiesa da parte di Papa Francesco. Dopo aver chiuso ufficialmente l’Anno Giubilare, ha pubblicato la lettera apostolica “Misericordia et Misera” in cui ha esortato tutti i sacerdoti a promuovere la cultura della misericordia annunciando l’estensione del perdono a tutte le donne che hanno praticato volontariamente un interruzione di gravidanza.

In precedenza, per avere il perdono, era necessaria una speciale autorizzazione del Vescovo, il quale, avendo constatato personalmente il pentimento sincero della richiedente, autorizzava il sacerdote della parrocchia di appartenenza a concedere l’assoluzione piena in confessionale.

Il Santo Padre ha sottolineato, con fermezza, che l’aborto rimane in assoluto un peccato grave, dal momento che si mette fine ad una vita innocente, ma ha anche detto, che non esiste peccato che non possa essere perdonato, ad eccezione di quello contro lo Spirito Santo con il quale si rifiuta volontariamente, e fino alla morte, il perdono del Padre Celeste, oppure, si è fortemente convinti di essere salvati, anche vivendo una vita dissoluta, senza amore ne rispetto per il prossimo e senza mai pentirsi delle proprie azioni, anche in punto di morte.

Il perdono per interruzione volontaria di gravidanza va esteso anche a coloro che lo hanno favorito moralmente e fisicamente, come coniugi, amici, parenti, infermieri e medici.

Tra le altre novità il Papa ha stabilito la celebrazione annuale della Giornata Mondiale dei poveri che avverrà nella seconda decade di novembre, a partire dal 2017. A conferma di questo punto, Egli ha ribadito la necessità di unione di intenti di tutto il popolo cristiano come requisito fondamentale per un cammino di fede autentico e salvifico; il Pontefice ha continuato dicendo che Gesù stesso non faceva differenze di sesso, di razza e di costumi, pertanto, chi vuole essere veramente seguace del Cristo Vivo, deve, assolutamente, rendersi partecipe della vita comune di altri fratelli bisognosi. Quindi una fede viva ed operosa, non solo recandosi a Messa la domenica e/o pregando ogni giorno, ma offrire costantemente se stessi in azioni di carità e di sostegno psicologico e morale.