Trump è il nuovo presidente degli Stati Uniti D'America. I commentatori di tutto il mondo sottolineano i possibili effetti sui mercati finanziari, quindi economia reale e politica estera. Intanto, il sito ufficiale dell’immigrazione canadese va in tilt. Non raggiungibile recita la pagina web per chi cerca di connettersi ai siti ufficiali.

Potrebbe sembrare uno scherzo ma nemmeno tanto.

La legislazione in materia di immigrazione, in Canada ha subito importanti cambiamenti, i più importanti sono avvenuti con l’Immigration Act del 1976 e con l'Immigration and Refugee Protection Act del 2002.

Anche se il Canada è un paese relativamente giovane, per millenni popolazioni diverse hanno migrato verso la sua regione geografica, seguendo spesso modalità e bisogni differenti tra loro.

Dal periodo del primo contatto europeo con il continente americano, si contano cinque ondate di immigrazione in Canada. La quinta è quella attualmente in corso, infatti tra Luglio 2015 e Giugno 2016 sono entrati in Canada 321 mila migranti.

A differenza di altri paesi, tra i quali anche gli Stati Uniti, dove si è affermata nel tempo una forte tendenza all'assimilazione delle varie culture, in Canada si è invece affermato un modello multiculturale.

Grazie a questo mosaico culturale il Canada offre maggiori spazi e tutele alle singole culture, in opposizione al modello statunitense del melting pot (letteralmente: "crogiolo").

C'è anche chi pensa ad una nuova opportunità di business, come ad esempio l'Isola di Cape Breton che si è proposta come una tranquilla oasi per gli americani che vogliono fuggire dalla nuova presidenza degli Stati Uniti.

La concorrenza però si fa spietata, in lista oltre al Canada c'è anche la Nuova Zelanda. Il sito web che si occupa di visti di residenza e studenteschi ha ricevuto 1953 registrazioni da parte di cittadini americani: il numero è praticamente il doppio rispetto a quello di una normale settimana.

A questo punto non ci resta che aspettare e vedere dove gli Americani decideranno di trasferirsi!