Quasi tutte le opposizioni tuonano contro la scelta del presidente della Repubblica Sergio Mattarella di conferire mandato per formare il nuovo governo al ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. Mandato che il ministro gentiloni ha, come da prassi, accettato con riserva. Il presidente, nelle sue intenzioni, vuole un governo duraturo che possa portare la legislatura alla sua naturale conclusione.
Desiderio del Capo dello Stato, sarebbe stato quello di conferire nuovamente l’ incarico al presidente dimissionario Matteo Renzi, che ha però declinato la nuova investitura.
Chi è Paolo Gentiloni
Paolo Gentiloni Silveri, romano classe 1954, discendente della famiglia dei conti Genitloni Silveri facente parte della nobiltà marchigiana, è entrato per la prima volta in parlamento nel 2001, all’opposizione, nelle file della Margherita. Dal 2006 al 2008, con il governo Prodi II, ha ricoperto la carica di Ministro delle Comunicazioni, mentre il 31 ottobre 2014 durante il governo Renzi ha sostituito Federica Mogherini agli Affari Esteri.
Ha frequentato la sinistra extraparlamentare stringendo rapporti di amicizia con Ermete Realacci e Chicco Testa, quest'ultimo al centro di una piccola polemica nel post referendum a causa del contenuto di un tweet poco lusinghiero nei confronti di alcune grandi città del sud Italia, dove il NO ha prevalso in maniera decisa. Prima del suo ingresso in parlamento ha ricoperto il ruolo di portavoce dell’allora sindaco di Roma Francesco Rutelli.
Opposizioni all’attacco
La nomina di Gentiloni come prossimo presidente del Consiglio ha scatenato la reazione di vari gruppi dell’opposizione parlamentare che chiedevano a gran voce le elezioni. Tra i primi naturalmente il Movimento 5 Stelle che accusa Gentiloni tramite le parole di Di Battista di essere un Avatar di Renzi, mentre Di Maio parla di un paese che vuole votare.
Non si fa attendere Matteo Salvini che parla di “fotocopia sfigata di Renzi” e “quarto governo non eletto dal popolo” in barba al fatto che in ogni caso la presidenza del Consiglio non è una carica elettiva. Anche SEL e Sinistra Italiana annunciano che non daranno alcun sostegno a Gentiloni così come dichiarato sabato da Silvio Berlusconi, anche se si fa largo l’ipotesi di un nuovo patto del Nazzareno. Caustica anche la reazione di Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia che afferma che Gentiloni è il 'burattino delle lobby', con chiaro riferimento al predecessore del Presidente del Consiglio in pectore.