I Radicali di Roma qualche giorno fa hanno stilato sedici punti chiave circa la condotta del M5S. Nello specifico, è stato formulato un resoconto dei dodici mesi di governo di Chiara Appendino, sindaco di torino. Anno relativamente stabile, almeno fino alla catastrofe di Piazza San Carlo scoppiata il 3 giugno 2017. Prima di allora l'attenzione mediatica era focalizzata sui disastri dell'omologa Virginia Raggi, prima cittadina MS5 di Roma.
Si può tranquillamente sostenere che la Appendino abbia recuperato in un mese, oscurando i misfatti della 'collega' (almeno in parte), ottenendo le attenzioni mediatiche che fino ad allora erano state messe a tacere per via dell'incapacità da parte delle opposizioni.
Tragedia in Piazza San Carlo: l''inizio della fine'
Partiamo con ordine, dall''inzio della fine' per la stabilità del governo: la sera del 3 giugno del 2017, come già noto, in occasione della Finale Champions, Torino ha vissuto in Piazza San Carlo una situazione di forte disagio. 1527 sono stati i feriti a causa delle bottiglie di vetro rotte per terra e dello schiacciamento.
In tutto questo la Appendino, oltre a non essere fisicamente presente a Torino, aveva dichiarato che era stato applicato l'Articolo 8 bis del Regolamento di Polizia Urbana, 'lasciandosi sfuggire' il fatto che il regolamento avesse fissato il divieto di somministrazione di bevande in contenitori di vetro o metallo tra le ore 23 e le ore 7 del mattino e la partita in questione aveva avuto luogo alle ore 20.45. Prima contraddizione e svista della sindaca di cui si è parlato per intere settimane. Si rettifica: prima svista 'posta sotto i riflettori'.
'Buco di bilancio'
Un punto molto importante individuato dai Radicali di Roma è stato il 'buco di bilancio' lasciato in eredità dalle giunte precedenti.
A tal proposito, la Appendino si sarebbe scagliata contro la giunta Fassino la quale "il 31 dicembre 2015 avrebbe lasciato il bilancio della città di Torino in una situazione di squilibrio strutturale", denunciando e sfatando così il mito che la vedeva a capo di una città con i conti in ordine. La Corte dei Conti la pensa diversamente: "nel 2016 la spesa corrente risulta in diminuzione e l'introito in competenza nel 2015 risulta accettabile e in miglioramento". Non si può quindi parlare di buco di bilancio!.
Quanto alla gestione dei trasporti, non possiamo di certo annoverare Torino tra le città più all'avanguardia. Per anni ci sono stati lunghi dibattiti circa l'apertura della prima linea della metropolitana e fino a poco tempo fa sembrava di rivivere un 'déjà vu' per quanto riguardava l'apertura della seconda linea, fondamentale per rendere gli spostamenti più immediati, nonché per raggiungere e valorizzare settori della città oggi dimenticati.
Circa il discorso della sicurezza, uno degli ultimi fatti ha visto la sindaca impegnarsi per contrastare le criminalità. Nello specifico, si sta parlando degli spacciatori che avevano occupato i giardini Parri: arrestata una banda di spacciatori centroafricani che da mesi si era stabilizzata nel parchetto. Dopo questa azione, la Appendino si è recata personalmente nella stazione dei carabinieri di San Salvario ringraziando l'Arma di Torino per aver restituito i giardini ai cittadini di zona San Salvario.
Incontro col neo sindaco di Genova
Ieri, martedì 18 luglio 2017, ha avuto luogo a Torino il primo incontro tra Chiara Appendino e il neo primo cittadino di Genova Marco Bucci. I due sindaci si sono trovati d'accordo circa la necessità di porre i cittadini al centro di tutte le politiche di governo.
Questa promessa la sindaca l'aveva già esplicitata più di un mese fa su 'La Stampa' subito dopo il disastro in Piazza San Carlo, lanciando un appello rivolto all'unità di Torino. Un modo per proclamare che l'unione fa la forza.
Si spera che questa volta sia la volta buona per riuscire a intravedere un riscontro, visto che la sua precedente dichiarazione a tal proposito è stata un buco nell'acqua.