La Corea del Nord reagisce alle sanzioni dell'ONU con una promessa nei confronti dei principali fautori del provvedimento, gli Stati Uniti. E dichiara che queste sanzioni hanno lo scopo di ledere la sua sovranità e soffocare, definitivamente, il Paese come vorrebbero gli americani. Ma la sua vendetta, dichiara il regime, sarà "mille volte più grande". Se, con questi provvedimenti, gli Stati Uniti e i loro alleati vogliono bloccare il programma nucleare nordcoreano, il regime afferma che non ci riusciranno mai.

E le autorità nordcoreane hanno, immediatamente, interrotto tutte le trattative in corso e dichiarato che non riprenderanno il dialogo fino a quando gli Stati Uniti continueranno a minacciare il loro Paese.

Le sanzioni dell'Onu

Nel tentativo di fermare in qualche modo il progresso del programma nucleare nordcoreano il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha adottato, sabato scorso, sanzioni di tipo economico nei confronti del regime di Pyongyang. Infatti, il provvedimento sanzionatorio mira a privare la Corea del Nord di circa un miliardo di euro di introiti dalle sue esportazioni. Le sanzioni sono state votate all'unanimità.

Anche la Cina, alleato storico della Corea del Nord, ha votato a favore.

L'obiettivo delle sanzioni è, dichiaratamente, la rinegoziazione del programma nucleare e balistico di Pyonyang. Sopratutto dopo che il regime, lo scorso 4 luglio, ha effettuato l'ennesimo test missilistico. Di conseguenza, le minacce verso gli Stati Uniti da parte del regime si fanno sempre più forti. Pyongyang ha avvertito la superpotenza americana che neanche l'oceano può impedire alla sua vendetta di raggiungerli. Inoltre, le minacce sono state estese anche agli altri paesi, che insieme agli Stati Uniti, hanno sostenuto la necessità delle sanzioni. Quindi anche la Cina.

La grande coalizione a guida americana

Gli Stati Uniti, da parte loro, attraverso il Segretario di Stato, Rex Tillerson, hanno dichiarato che le sanzioni dimostrano come l'intera comunità internazionale è unita contro la minaccia rappresentata dal programma nucleare e balistico di Pyongyang e ha esortato la Corea del Nord ad adottare tutte le misure necessarie per procedere, rapidamente, alla denuclearizzazione della penisola coreana.

Nello stesso tempo, il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il suo omologo sudcoreano, Moon Jae-In, in un fitto colloquio telefonico, hanno definito la Corea del Nord, una seria minaccia direttamente non solo per gli Stati Uniti, ma anche per la stessa Corea del Sud, il Giappone e la stragrande maggioranza dei paesi del mondo. Tanto che sia la Cina, che ieri ha lanciato un nuovo monito al suo alleato nordcoreano affinché cessi le provocazioni, che la Russia, stanno facendo di tutto per convincere il regime a tornare sui suoi passi, evitando così un escalation che condurrebbe, inevitabilmente, a una guerra.