Il Viminale dice "No", Forza Nuova dice "Sì": continua il braccio di ferro tra Marco Minniti, ministro dell'Interno, e Roberto Fiore, leader di FN. Quest'ultimo ha rivelato che le adesioni alla "marcia dei patrioti", promossa dal partito di estrema destra di cui è leader, stanno aumentando costantemente. L'iniziativa del movimento di Fiore contro "l’invasione dei migranti e lo ius soli" annunciata per il 28 ottobre, in corrispondenza dell’anniversario della marcia su Roma di Benito Mussolini, sembra aver subito uno stop, stando a quanto comunicato dalla Questura di Roma: "Nel pomeriggio di giovedì i promotori dell’iniziativa si sono presentati in Questura comunicando nuove modalità di svolgimento dell’iniziativa, che sono ora oggetto di adeguate valutazioni.

Il 28 ottobre, quindi, non si terrà nessun corteo".

FN: nessuno Stop, andiamo avanti

Forza Nuova non molla la presa, annunciando sulle sue pagine social ufficiali che il corteo si farà: "Abbiamo presentato preavviso per altre iniziative - scrive Roberto Fiore - stiamo lavorando con la Questura di Roma per trovare una valida soluzione ed evitare ingiustificate violenze o disordini. Non è stata ritirata la richiesta di manifestare il 28 ottobre a Roma".

Intanto l'onorevole La Russa, insieme al generale Bertolini e ad un seguito di avvocati, hanno sottoscritto l’adesione alla "marcia del patriota", e con esponenti di Forza Nuova hanno lanciato un appello al responsabile del Viminale, Marco Minniti, nel quale si sottolinea che: "Quando si limita la libertà di qualcuno, si limita la libertà di tutti".

Fiore, nel suo intervento sui social, ha aggiunto: "Ci sono sottoscrizioni significative, come quelle dell’ex ministro della Difesa La Russa, alti ufficiali come il generale Marco Bertolini o quelle di personaggi dello sport, esponenti della cultura - continua - nelle ultime ore sono a decine i consensi e le adesioni, sono tutti d'accordo sull'importanza di manifestare liberamente".

Spostare la data potrebbe essere un'alternativa

Un'alternativa per risolvere la controversia, potrebbe essere quella di spostare la data della manifestazione. Il leader del movimento afferma che "la marcia del patriota ci sarà" e che si sta trattando per trovare una soluzione: "Cerchiamo un modo per risolvere l’impasse", ha fatto sapere.

L'alternativa potrebbe essere quella di spostare la data del corteo al 4 novembre lungo le strade dell’Eur, confermando il percorso già previsto per il 28 ottobre.

Non si capisce bene, al momento, quali siano le intenzioni del movimento di destra, mentre quelle di Minniti - ben più chiare fin dal primo momento - vanno verso una negazione della manifestazione.