Sembrava un capitolo chiuso dopo che il ministro degli interni Minniti e la questura di Roma avevano negato le autorizzazioni a Forza Nuova per la manifestazione indetta per il 28 ottobre. In un primo momento sembrava che il partito di estrema destra avesse rinunciato a quella che già avevano ribattezzato 'marcia su Roma’, o almeno questo è quello che credeva il ministro degli Interni. Ieri, giovedì 12 ottobre, sulla pagina Facebook di Forza Nuova, Sergio Fiore ha rilanciato l’iniziativa già annunciata a settembre scrivendo che “nell’anniversario della ‘Marcia su Roma’ ci sarà la ‘Marcia dei patrioti’, il corteo partirà alle ore 16.00”.

FN: "Il corteo è costituzionale"

Il segretario di Forza Nuova scrive su Facebook , nella pagina dedicata al suo partito, e spiega le ragioni della manifestazione indetta per il 28 ottobre specificando di aver presentato tutta la documentazione “per un percorso non centrale, ma che definirei romanissimo. Il tema del corteo lo definirei costituzionale”, scrive Fiore. “Noi accogliamo il pensiero di tanti cittadini, le preoccupazioni degli italiani, le discriminazioni antitaliane e il diritto di contestare l’invasione, abbiamo adesioni da tutta Italia”.

Secondo l’Anpi è un ‘piano eversivo’

L’Associazione Nazionale Partigiani non ha tardato a replicare alla conferma da parte di Forza Nuova del 28 ottobre.

Il presidente dell’Anpi, Fabrizio De Sanctis, ha risposto alle dichiarazioni di Fiore non privo di preoccupazioni, facendo sapere che: "Lo Stato antifascista deve fermare questa iniziativa, deve bloccare la Marcia su Roma, non si tratta di semplice spirito goliardico ma di un piano eversivo, che va fermato sul nascere”.

Il Viminale non autorizza

Marco Minniti rassicura dal Viminale che non ci sarà nessuna Marcia su Roma né altri tipi di manifestazione da parte di Forza Nuova: il ministro aveva già respinto le richieste di Sergio Fiore e dato disposizione al questore di Roma a non concedere alcuna autorizzazione ad una manifestazione di FN nella data del 28 ottobre.

Per il ministro, la scelta della data "richiama in modo palese la nascita del regime fascista, va dunque in contrasto con l’ordinamento giuridico. Seguiamo la legge, e la legge Scelba vieta la ricostruzione sotto qualsivoglia forma del disciolto Partito Fascista e condanna l’apologia al fascismo. Inoltre con la legge Mancino si condannano slogan, gesti e azioni legate alla ideologia fascista e nazista”, spiega il ministro, assicurando inoltre che, tenendo conto di queste disposizioni, le autorità faranno le loro valutazioni.