Al Festival dell'Unità al Testaccio a Roma questo 30 settembre è intervenuto l'ex Sindaco di Roma e ex leader della Margherita Francesco Rutelli, che è stato intervistato da Giovanni Floris a tutto tondo su molti aspetti di attualità politica. Anche Blasting News era presente. Vediamo le parti salienti di quello che ha detto l'ex vicepremier.
'Renzi ha talento ed è brillante, ma ha limite del gioco di squadra: nessuna leadership può essere solitaria'
All'inizio Rutelli ha parlato della figura di Matteo Renzi, ricordando che: "Una decina d'anni fa parlando con Hillary Clinton dell'allora giovane presidente della Provincia di Firenze le dissi che un giorno se lo sarebbe ritrovato davanti in altra sede e con altre forme. Non c'è dubbio che il suo talento è notevole, io l'ho detto dall'inizio, la sua capacità è brillante, il limite risiede nel gioco di squadra. Il gioco di squadra non è stato sufficiente ed è un problema: mi auguro che ci si metta a riparo perché sono poche le energie così forti come quella di Renzi nella politica italiana, ma nessuna energia può farcela da sola senza un gioco di squadra.
La leadership è indispensabile ma si esercita con modalità diverse e nessuna di esse può essere solitaria: specie in un mondo molto complesso come quello di oggi la risposta non può essere l'immediatezza, la quale è un inganno che porta al fallimento: serve il gioco di squadra e lavorare per il tempo medio".
'Il PD non ce la fa da solo e deve costruire una coalizione con alleati di centro e di sinistra'
Rutelli ha poi parlato del Partito Democratico di oggi, di cui fu tra i fondatori: "La scelta di crearlo fu giusta e sacrosanta, ma il punto oggi sta nella parola "democratico" che dovrebbe chiudere le porte al populismo. Oggi pare che tutto debba passare in una comunicazione istantanea e non invece in un pensiero politico più profondo: forse al Pd è mancato questo.
Chi viene dalla sinistra, chi viene dal centro o da altre culture si riconosce nella parola "democratico", che è la più meravigliosa del mondo e al tempo stesso la più sotto attacco. Ci vuole un pensiero politico per unire l'idea democratica, ci vuole una cultura politica necessariamente nuova, ci vuole unità dei gruppi dirigenti. Io non sono mai stato comunista ma in questa città ho sempre saputo quanto era importante il ruolo di Luigi Petroselli, tutti e due eravamo dalla stessa parte democratica. Oggi il PD deve acquistare questo pensiero, deve avere una classe dirigente plurale e deve evitare una spaccatura sistemica. In Germania i socialdemocratici hanno perso stabilmente la possibilità di diventare maggioranza per l'odio e l'asprezza interna: quando Lafontaine creò la Linke facendo una scissione a sinistra di Schroeder che era stato piuttosto arrogante nei suoi confronti: quella separazione ha reso impossibile la riconquista autonoma del Governo.
Ecco, un partito deve essere basato su una cultura e sulla parola "democratico", per dare sostanza alla democrazia rappresentativa. In più oggi bisogna fare una coalizione: è evidente che devi avere degli alleati di centro e degli alleati di sinistra, perché ragionevolmente il PD non ce la fa da solo e deve costruire con pazienza una coalizione. Mi paiono cose normali e ovvie. E' giusto che il partito maggiore possa designare il candidato Premier e che gli alleati possano convergere, è una cosa che va costruita, per trovare il più condiviso e il migliore che può farcela, però attenzione a scartare il più forte".
Rutelli invita a non sottovalutare Berlusconi e apprezza il premier Gentiloni
Rutelli ha anche parlato di Silvio Berlusconi: "Provenendo dagli affari si poteva immaginare all'inizio che Berlusconi sarebbe stato un buon uomo di governo ma una schiappa sul piano politico, invece è stato il contrario: un disastro sul piano del Governo visto che non ha fatto riforme coerenti, si veda la Giustizia su tutte, mentre invece è stato molto forte nella politica, dove è stato paziente e determinato per tenere per anni uniti tutti i suoi alleati.
Tuttora Berlusconi è forte perché ha un posizionamento politico e perché ogni volta ha avuto la pazienza di tenere unita la sua parte. Attenti perché è ancora in pista e altamente competitivo: se il centrosinistra non sarà unito e se i grillini non crescono (cosa improbabile per quello che sta accadendo) oggi possiamo avere un centrodestra maggioritario".
Apprezzamenti da parte di Rutelli per il Premier Gentiloni: "Paolo è molto bravo, ricordiamo che il caso dei Marò lo aveva risolto lui. C'è in lui una capacità politica, non solo diplomatica e di mediazione. Lui si è trovato degli iceberg davanti: le banche, gli sbarchi di massa, la vicenda dei cantieri navali con la Francia e ha sempre trovato una soluzione.
Paolo è affidabile, perbene e onesto. Lo vedo meglio per il Governo che per il Partito, infatti non sta creando una sua corrente nel PD preferendo mettersi al servizio del Paese".
Rutelli critica la Giunta Raggi di Roma e invita il PD a preparare fin da subito l'alternativa
Rutelli poi non ha potuto evitare di parlare dell'attuale Amministrazione del M5S a Roma, dicendo: "La Raggi l'ho incontrata solo fugacemente in qualche cerimonia. Ma Roma sta male purtroppo. Il primo piccolo esempio è il fatto che abbiamo 130.000 ettari di verde con soli 100 giardinieri, mentre nel 2000 erano circa 400: è il tema della manutenzione e dell'ordinata gestione della città. Il secondo esempio è quello del fatto che in molte strade romane a scorrimento veloce c'è un limite di 30 km/h che nessuno rispetta per il semplice motivo che siccome non si riparano la strada, il Comune non vuol pagare se c'è un incidente e quindi mette un limite fasullo solo per evitare di pagare: questo è un inganno.
Questi non sono in grado di programmare la riparazione ordinaria della città. Il M5S ha avuto a proprio vantaggio un "voto contro" rispetto a chi veniva prima, per fare piazza pulita, nell'idea che peggio non potesse andare. Va detto poi che negli anni in alcuni quartieri hanno fatto anche del radicamento".
Prima di aggiungere: "Quando nel 1993 io diventai sindaco i fascisti hanno stampato migliaia di magliette con scritto "Rutelli non è il mio sindaco", questo è tipicamente fascista. Perché il sindaco è il sindaco, e tale è anche la Raggi, che va quindi rispettata perché è stata eletta dal popolo romano. Chi è democratico come i nostri amministratori sa che la Raggi non è un'abusiva. Ma ora il problema è trovare qualcuno che in prospettiva sia in grado di prendere un voto in più della Raggi, il PD romano deve costruire da adesso la persona che sia in grado di formare un'alternativa nella città e nei quartieri, con una visione e un progetto collettivo, per conquistare domani la maggioranza del popolo romano.
Va creata oggi una squadra per governare domani, voltando pagina rispetto al declino, all'improvvisazione, alla non competenza e alla debolezza della guida politica di chi governa oggi: non ci vuole un guru o un 'padre eterno', basta un capitano o una capitana circondato da cento persone oneste e competenti".
'Oggi in politica troppe persone mosse da rancore personale: un leader deve avere altre qualità'
Infine Rutelli ha detto: "Io oggi non faccio politica, portando avanti altre attività professionali e di volontariato, ma non ho rancori: mentre oggi ci sono su piazza alcune persone che sono mosse da rancore sul piano personale e questo non aiuta. Peraltro non ci sarebbe motivo: ho fatto politica per 30 anni e sono molto contento delle cose che faccio.
Non posso escludere un domani di dare un servizio pubblico e politico. Però oggi chi guida deve rappresentare un ricambio, deve utilizzare la saggezza di chi ha delle idee, usare la competenza di chi ha dell'esperienza e attivare le energie di chi sta fuori dalla politica: questo deve fare un leader politico di oggi".