Il terzo giro di consultazioni al Quirinale, come quelli precedenti, si è rivelato infruttuoso. Questa volta, però, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante il suo discorso pronunciato nella serata di lenedì 7 maggio, ha lasciato intendere chiaramente di voler mandare in parlamento per la fiducia un governo di tregua, guidato da una personalità esterna alle forze politiche, che si occupi di varare la legge di bilancio in autunno e che sia disposta a non candidarsi alle prossime Elezioni politiche che, nelle intenzioni del capo dello Stato, dovrebbero tenersi almeno a dicembre.

Il premier incaricato da Mattarella molto probabilmente non otterrà la fiducia delle Camere, dando vita così un cosiddetto governo ‘balneare’. Ma vediamo chi sono i possibili candidati a Palazzo Chigi.

Il toto nomi per il premier: chi sale e chi scende

In realtà, di nomi da inserire a capo di un possibile governo di tregua (o del presidente, di scopo, tecnico etc.) ne girano parecchi già da diversi giorni. Secondo quanto riporta questa mattina Il Giornale, starebbero scendendo le quotazioni di Alessandro Pajno, attuale presidente del Consiglio di Stato e descritto come “molto vicino” a Mattarella, del quale è stato capo di gabinetto quando il presidente era al ministero dell’Istruzione.

In calo anche le possibilità di salire a Palazzo Chigi per il giudice emerito della Corte Costituzionale Sabino Cassese.

Gli altri candidati uomini alla presidenza del Consiglio

Tra i nomi più gettonati, invece, resta sempre quello di Guido Tabellini, ex rettore ed attuale professore di Economia all’Università Bocconi di Milano. Non escluse neanche le ipotesi Luigi Zingales (docente all’Università Booth School of Business di Chicago, negli Usa), Enrico Giovannini (ex presidente Istat e ministro del Lavoro del governo Letta) e Roberto Perotti (anche lui professore di Economia alla Bocconi). Altri due nomi maschili sul taccuino di Mattarella sarebbero quelli di Carlo Cottarelli (commissario straordinario per la spending review durante l’esecutivo guidato da Enrico Letta) e di Ignazio Visco (attuale governatore della Banca d’Italia, riconfermato proprio per volontà dell’inquilino del Colle).

Opzione rosa a Palazzo Chigi

Oltre agli appena citati candidati di sesso maschile, resta molto quotata anche l’ipotesi di nominare una donna alla guida di palazzo Chigi. L’opzione rosa al momento prevede i nomi di Elisabetta Belloni (segretario generale del ministero degli Esteri e docente in Cooperazione allo sviluppo alla Luiss di Roma), Marta Cartabia (attuale vicepresidente della Consulta) e di Lucrezia Reichlin (professore di Economia alla London Business School).