Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha dato alle forze politiche tempo fino a lunedì 7 maggio per trovare un accordo e riuscire a formare un governo. Il terzo, e probabilmente ultimo, giro di consultazioni al Quirinale, nelle intenzioni del Capo dello Stato, dovrà concludersi con l’individuazione di una maggioranza di governo che riesca, quantomeno, ad arrivare all’autunno prossimo per varare la fondamentale legge di Bilancio. Ma tra M5S, Lega, Forza Italia e Partito Democratico la discussione è ancora in alto mare. Per questo si è fatta strada, nelle ultime ore, l’opzione di un ‘governo di tregua’, o ‘di scopo’, di ‘larghe intese’, oppure ‘governo del presidente’, che metta insieme tutti i litiganti.
Pronti anche i nomi dei possibili candidati alla presidenza del Consiglio. Per ora i nomi più caldi sono 6: andiamo a scoprire chi sono.
Chi sarà il nuovo presidente del Consiglio voluto da Mattarella?
Secondo le ultime indiscrezioni raccolte dai mass media, sembra proprio che la mossa di Sergio Mattarella di indire, in data lunedì 7 maggio, un terzo giro di consultazioni con le forze politiche, sia finalizzata alla formazione di quello che molti definiscono un ‘governo del presidente’. Lo scopo del Colle è quello di mettere d’accordo il maggior numero di parlamentari per dare vita ad un esecutivo che abbia almeno la possibilità di riformare la legge elettorale Rosatellum e di varare la manovra economica autunnale.
Nelle ultime ore, secondo quanto riporta il quotidiano La Stampa, il nome più gettonato per l’investitura a premier è quello di Guido Tabellini. L’economista ed ex rettore dell’Università Bocconi di Milano, sarebbe una figura apprezzata negli ambienti leghisti, in quanto contrario alla Politica di austerità della Ue.
Gli altri 5 candidati premier oltre a Tabellini
Oltre a quello caldo di Guido Tabellini, il quotidiano torinese, tastando in via ufficiosa gli umori dei parlamentari, individua altri 3 nomi di papabili presidenti del Consiglio. Si tratta di Roberto Perotti, attualmente professore ordinario in materie economiche proprio alla prestigiosa Bocconi, ex consulente alla spending review del governo Renzi, ma non inviso a Lega e M5S.
Anche Luigi Zingales, professore all’Università di Chicago Booth School of Business, sarebbe visto di buon occhio dai pentastellati per le sue posizioni anti euro e contro alcune multinazionali. Il quarto pretendente alla poltrona di Palazzo Chigi è un altro economista, quell’Enrico Giovannini già presidente Istat e ministro del Lavoro del governo Letta. Gli ultimi due nomi sul tavolo di Mattarella sono quelli di Alessandro Pajno, attuale presidente del Consiglio di Stato, e di Sabino Cassese, giudice emerito della Corte Costituzionale.