Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sferza i partiti e chiede un governo neutrale che arrivi a dicembre e quindi conduca a nuove elezioni agli inizi del 2019. In alternativa resta il voto subito: a luglio o in autunno. È quanto riporta l'agenzia Ansa, registrando le parole del Capo dello Stato appena uscito dall'ultimo giro di consultazioni che ha certificato l'impossibilità di maturare una coalizione di maggioranza in grado di dare al Paese una guida Politica stabile. Mattarella ha anche evidenziato che l'attuale esecutivo, guidato dal premier Paolo Gentiloni, ha esaurito il suo mandato, essendo rappresentativo di una maggioranza che non esiste più.

Ipotesi governo neutrale

È quella che il presidente della Repubblica caldeggia maggiormente, dato che permetterebbe di arrivare a fine anno e traghettare l'Italia verso nuove elezioni, a cui si arriverebbe con la legge di bilancio approvata, così da scongiurare una eventuale esposizione del Paese a rischi finanziari. Mattarella nel chiedere un governo neutrale, sottolinea che se nei prossimi mesi il dialogo tra i partiti dovesse portare a una maggioranza politica, l'esecutivo neutrale si dimetterebbe immediatamente per lasciare spazio alla nuova coalizione di maggioranza.

Al voto in luglio o in autunno

Il presidente spiega che se i partiti non dovessero accettare di appoggiare un governo neutrale non resterebbe che percorrere la strada che porta al voto anticipato.

Non sarà possibile farlo a giugno, ha fatto notare Mattarella, in quanto non ci sono più i tempi per chiamare gli italiani di nuovo alle urne e quindi resta aperta l'ipotesi di luglio, con due possibili date: l'8 il 15. Ma il Capo dello Stato ha fatto notare anche le difficoltà di coinvolgere i cittadini, dato che l'estate è tradizionalmente un periodo di ferie e vacanze.

Resta quindi l'idea dell'autunno, ma anche in questo caso non mancano le insidie, una su tutte quella di non essere poi nei tempi giusti per andare ad approvare la manovra finanziaria e quindi mettere a rischio i conti dell'Italia.

Maggioranze impossibili

Come si è arrivati a questa paralisi politica? Dall'impossibilità di mettere insieme una maggioranza con i numeri necessari per formare un governo.

Non è stato possibile creare un'alleanza tra il centrodestra e il M5S e non è stato nemmeno possibile dare forma all'ipotesi 5S e Partito democratico. Il leader pentastellato Luigi Di Maio ha più volte esortato la Lega e il suo leader, Matteo Salvini, a creare un governo basato su alcuni punti individuati dai due schieramenti. Non è stato possibile perché Salvini ha mantenuto fede allo schema che lo ha visto al voto alleato con Forza Italia e Fratelli d'Italia. A certificare l'impossibilità di dare un governo al Paese, oltre al presidente della Repubblica, erano stati anche i presidenti di Camera e Senato, ai quali Mattarella aveva affidato nelle settimane scorse degli incarichi esplorativi.