Dopo la questione migranti, il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, sposta la sua attenzione verso un altro dei suoi cavalli di battaglia elettorali, deciso a mantenere le promesse fatte ai suoi elettori. Ospite oggi negli studi di TeleLombardia, il leader leghista è tornato a parlare dei rom e della necessità di compiere una sorta di censimento per stabilire chi abbia il diritto di rimanere in Italia e chi, invece, come tutti gli altri clandestini, debba essere espulso.

Discorso diverso per gli ‘zingari’ di nazionalità italiana. Quelli, afferma Salvini, “purtroppo ce li dobbiamo tenere”. Parole che scatenano la stizzita reazione, tra gli altri, dell’Associazione 21 luglio che si occupa di diritti dei nomadi, secondo il cui presidente, Carlo Stasolla, i censimenti su base etnica sarebbero vietati dalla legge.

Le dichiarazioni di Salvini sui rom: niente ruspa ma regole severe

Il capo della Lega abbandona, almeno per il momento, il suo consueto lessico riferito ai campi rom, per i quali servirebbe a suo modo di vedere la ruspa, per vestire i panni più istituzionali di ministro dell’Interno.

Ospite della tv locale milanese, il titolare del Viminale ha riferito di aver già dato ordine agli uffici del ministero di preparare un “dossier” in merito alla “questione rom” nel nostro paese. Visto che il problema è stato praticamente accantonato dopo l’uscita di scena, proprio dal Viminale, del suo predecessore, e compagno di partito, Roberto Maroni. Insomma, Salvini ritiene necessaria una “ricognizione” sui nomadi di stanza in Italia per verificare chi abbia davvero il diritto di restarci e chi, invece, debba essere considerato un clandestino a tutti gli effetti, destinatario di un provvedimento di espulsione. Non propriamente un “censimento”, aggiunge, ma una sorta di “anagrafe”.

Le offese ai rom italiani e le reazioni alle sue parole

A conclusione del suo intervento a TeleLombardia, Matteo Salvini ha pronunciato una frase che sta provocando un putiferio mediatico. “Purtroppo i rom italiani te li devi tenere a casa”, ha chiosato. Parole subito prese a pretesto da Carlo Stasolla, presidente dell’Associazione 21 luglio che si occupa, appunto, di diritti dei rom, per ricordare al ministro dell’Interno che i rom di nazionalità italiana, presenti da decenni nel nostro paese, “a volte sono più italiani” degli altri italiani. Inoltre, aggiunge Stasolla, la legge vieta di compiere censimenti “su base etnica” e, comunque, i dati richiesti dal ministro esisterebbero già. Inutile poi prendersela con i cosiddetti “apolidi”, le persone cioè prive di una patria, in quanto “inespellibili”.

La risposta di Matteo Salvini su Facebook

Giudizi tranchant che hanno indotto il ministro a rispondere immediatamente attraverso un post pubblicato sul suo profilo Facebook. “Io penso, oltre che ai furti, anche a quei poveri bambini, educati nei campi al furto e all’illegalità”, ha tagliato corto decidendo di alzare ulteriormente il livello dello scontro.