“La pacchia è finita davvero”. Matteo Salvini ripete anche al quotidiano Il Giornale (che pubblica questa mattina una lunga intervista al ministro dell’Interno) quella che ormai è diventata la sua frase cult sul web in merito alla questione migranti. Il leader della Lega conferma la decisione di chiudere i porti italiani alle imbarcazioni delle Ong che solcano il Mediterraneo in attesa di caricare profughi e condurli verso le nostre coste. Ma nel colloquio con la giornalista Chiara Giannini, Salvini delinea quello che sarà il suo modus operandi per contrastare la Crisi Migratoria in atto e scarica la colpa dell’emergenza su quella che definisce sprezzantemente la “sinistra radical chic”, colpevole, a suo modo di vedere, di voler trasformare l’Italia in un “campo profughi”.

‘Non sta scritto nella Bibbia che dobbiamo essere gli unici a girare per tutto il Mediterraneo’

Dopo l’approdo della nave Aquarius della Ong Sos Mediterranée nel porto spagnolo di Valencia, insieme al suo prezioso carico umano, Matteo Salvini resta sul pezzo dell’emergenza immigrazione. Conferma che Marina Militare e Guardia Costiera italiane continueranno a svolgere il loro compito di controllo e salvataggio di naufraghi nel Mediterraneo, ma promette, dopo un consulto con i ministri delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, e della Difesa, Elisabetta Trenta, che le operazioni italiane si svolgeranno più vicine alle nostre coste, non più a ridosso di quelle libiche e della zona Sar. A questo proposito, si augura che anche Francia, Spagna, Grecia, Malta, Libia, Tunisia, forza europea Themis e Nato, comincino veramente a fare la loro parte.

Confermato il viaggio in Libia

Interpellato sull’eventualità di recarsi in Libia per stringere nuovi accordi con le tribù e i vari governi locali, il titolare del Viminale annuncia che “a brevissimo” andrà nel paese africano per “confermare l’amicizia tra i due Paesi” e rinnovare una “collaborazione economica” che prevede la costruzione di infrastrutture, ma anche il riconoscimento di un ruolo di primo piano alle autorità libiche, compresa la questione del salvataggio in mare e del respingimento dei migranti.

L’attacco alla Francia

Sui rapporti con la Libia, Salvini si sente di affermare con sicurezza che l’Italia è diversa dalla Francia di Emmanuel Macron, la quale da sempre si permette di “dare lezioni” e “colonizzare” sbagliando, questa la sua opinione, nell’andare “in casa altrui a fissare date di elezioni”. L’atteggiamento italiano, al contrario, sarà “rispettoso” dell’autonomia dei paesi africani che si affacciano sul Mediterraneo.

Le Ong hanno “gettato la maschera”

Se la condanna della “sinistra radical chic” è netta, l’unica eccezione il ministro dell’Interno la fa per il suo predecessore Marco Minniti, a cui viene riconosciuto il merito di aver ridotto gli sbarchi. Nessuno sconto, invece, per le Ong le quali, secondo Salvini, lungi dall’essere “generosi cristiani che salvano il prossimo”, hanno dimostrato di voler nascondere “precisi interessi economici”. L’accusa è quella di ricevere finanziamenti diretti da persone come George Soros, il cui unico scopo sarebbe “creare nuovi schiavi” e non certo quello di salvare i “bambini che scappano”.