Si allarga l'indagine sul vicepremier Matteo Salvini in merito al caso della nave Diciotti. Il Presidente di Lega Nord, nonché vicepresidente del Consiglio, è stato accusato di sequestro di persona e abuso d'ufficio per aver impedito lo sbarco di 150 migranti a bordo della nave Diciotti. I profughi sono stati bloccati nel porto di Catania, dopo svariati giorni di navigazione in condizioni tutt'altro che ottimali, per volere del Vicepresidente.

Matteo Salvini accusato di sequestro di persona, abuso d'ufficio e ricatto all'Unione Europea

L'obiettivo di Matteo Salvini era quello di sollecitare i membri dell'Unione Europea affinché intervenissero nella vicenda e provvedessero ad attuare una redistribuzione equa dei migranti all'interno di ciascun paese membro.

Questa decisione, tuttavia, è costata a Salvini la denuncia per sequestro di persona e abuso d'ufficio, reati ai quali di recente si è aggiunto un altro capo d'accusa. Il Pubblico Ministero di Agrigento ha, infatti, ipotizzato nei confronti dell'esponente leghista un nuovo reato, ovvero, "ricatto all'Unione Europea". In questa circostanza, dunque, oltre agli immigrati in via di identificazione, anche l'Unione Europea potrebbe prendere parte al processo costituendosi come parte civile contro il tentativo del Vicepremier.

Secondo quanto riportato dall'articolo 289 ter del codice penale, infatti, è considerato reato costringere una organizzazione o uno Stato a compiere un atto. Tale reato è punibile con reclusione dai 25 ai 30 anni.

Matteo Salvini risponde alle accuse

Nel frattempo Matteo Salvini ci ha tenuto a mostrare tutta la sua sicurezza in merito alla vicenda. Una volta appresa la notizia del nuovo ipotetico reato, il vicepremier ha esordito dicendo: "altri capi d'imputazione? Per me sono solo medaglie". Inoltre ha anche aggiunto, in modo alquanto sarcastico, di aver appreso in questa circostanza dell'esistenza del reato "Ricatto all'Unione Europea", difatti ha accusato la magistratura di modificare impropriamente il codice penale.

Nel frattempo si è in attesa che tutti gli atti vengano trasmessi alla procura di Palermo, operazione prevista per venerdì 31 agosto. Successivamente a questo procedimento gli uffici dovranno inviare tutto al Tribunale dei Ministri entro 15 giorni e sarà in quella sede che si deciderà se passare all'archiviazione del caso oppure no.