Bilancio equilibrato e sostenibilità del debito pubblico. Questi sono i punti espressi nell'articolo 97 della Costituzione italiana e richiamati dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che non resta estraneo alle mosse del governo, in particolare per ciò che concerne la Manovra e l'innalzamento del rapporto deficit-Pil al 2,4%.
Intanto, il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, fa sapere che questa manovra, di cui l'unico beneficiario è il popolo italiano, non è una scusa per uscire dall'euro.
L'altro vicepremier, Matteo Salvini, sostenendo che la manovra sia un sussidio per quanti si trovano in difficoltà economiche, ribadisce il suo disinteresse circa un'eventuale contrarietà di Bruxelles sulla manovra.
Mattarella: 'La Costituzione è la nostra casa comune'
Il Capo dello Stato, Mattarella, parla della Costituzione come di una casa comune, un senso di squadra che gli italiani devono recuperare e applicare in qualsiasi situazione. La Costituzione pone le basi per la garanzia della libertà di ciascun individuo ed è per questo che un bilancio equilibrato è un presupposto fondamentale di sicurezza sociale, soprattutto per i giovani ed il loro futuro.
Il leader della Lega, Salvini, ha detto al riguardo: "Stia tranquillo il Presidente, dopo anni di manovre economiche imposte dall’Europa che hanno fatto esplodere il debito pubblico (giunto ai suoi massimi storici) finalmente si cambia rotta e si scommette sul futuro e sulla crescita. Con equilibrio, con orgoglio e con coraggio". Il leader della Lega ha anche detto: "È una manovra che investe su coloro che soldi non ne hanno: pensionati, giovani disoccupati. Se a Bruxelles mi dicono che non lo posso fare me ne frego e lo faccio lo stesso".
Di Maio: non vogliamo usare la manovra come scusa per uscire dall'euro
Il vicepremier pentastellato ha bacchettato le valutazioni di alcuni giornalisti, dicendo che qualcuno pensa che "adesso si voglia utilizzare la scusa della manovra per uscire dall'Europa o per uscire dall'euro: tutte sciocchezze".
Di Maio ha anche detto: "Non mi interessa sfidare l'Unione Europea, i mercati o l'establishment, ma restituire ai cittadini quel che è stato tolto".
Quanto alle pensioni, Di Maio ribadisce che "il 2019 sarà l'anno in cui risolvere la questione della quota 41". Il vicepresidente del Consiglio dei Ministri interviene anche sul fronte del reddito di cittadinanza: "128 euro è una cifra che scaturisce da una divisione aritmetica, ma non tutti partono da reddito zero, c'è un'integrazione". E aggiunge: "I 780 euro significa che nessuno potrà guadagnare o avere una pensione minima inferiore a 780 euro".
Di Maio precisa, poi, che l'obiettivo della manovra è mettere in campo 15 milioni di euro da investire nelle infrastrutture, nel digitale e nella ristrutturazione degli edifici della pubblica amministrazione, con le città che "diventeranno cantieri". Secondo il vicepremier, attraverso questa manovra si ricominciano a ricostruire diritti sociali da tempo distrutti.