Matteo Renzi non entra nel filone di Pd che in qualche modo ha avuto qualche parola d'apprezzamento per la manovra del Governo. Tra questi, ad esempio, c'è il Governatore della Puglia Michele Emiliano, ma non c'è lui. L'ex Sindaco di Firenze, come spesso gli accade, attacca duramente l'operato dell'esecutivo targato Lega-Movimento Cinque Stelle e non disdegna di usare parole dure nei confronti del Ministro del Lavoro Luigi Di Maio. Un confronto dialettico che resta sempre molto acceso, in cui i toni restano forti e le frecciate sono più che pungenti.

Non fa eccezione l'intervista rilasciata al Corriere della Sera, in cui il senatore non usa giri di parole per descrivere il linguaggio del leader pentastellato come un "mix di odio, violenza ed arroganza incompetenza".

Per Renzi la manovra è un testacoda

In occasione della lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, i passaggi più salienti sono quelli in cui Renzi mostra il suo totale dissenso nei confronti delle scelte del Governo. L'ex segretario del Pd segnala "un mix di cialtroneria istituzionale e abilità comunicativa che porta i ministri ad affacciarsi dal balcone di Palazzo Chigi nella notte". I parlamentari del Movimento Cinque Stelle, invece, li definisce "ragazze pon pon".

L'affondo arriva, però, quando si tratta di focalizzare l'attenzione sugli effetti scatenati dalla manovra: "la Borsa crolla, lo spread sale, l'Italia soffre e questi festeggiano".

Renzi invita gli italiani ad allacciare la cintura, perché nelle sue idee questa, più che una manovra, va considerato un vero e proprio testa coda, che mina la credibilità dell'Italia a livello internazionale, dopo che faticosamente era stata riconquistata.

Renzi parla di luce e gas che aumentano

Il senatore del Pd sposta poi il focus sulle dichiarazioni arrivate da Di Maio e che annunciano la fine della povertà, grazie ad una manovra che assicura ammortizzatori sociali importanti come il Reddito di Cittadinanza.

Nella tesi che intende esporre Renzi viene sottolineata l'illogicità del fatto che la povertà sia stata o possa essere abolita attraverso un decreto o una manovra come quella del Governo gialloverde. E non a caso il suo punto di vista si sposta sul potere d'acquisto delle famiglie, che a partire da lunedì potrebbe essere minore.

"Aumentano luce e gas - afferma Renzi - e un mutuo o un prestito costeranno di più". Infine, con ironia neanche troppo velata, sottolinea come l'unica povertà che ha sconfitto Di Maio è quella dei suoi collaboratori assunti dallo Stato.