Luigi Di Maio torna a parlare in diretta Facebook attraverso la sua pagina ufficiale. Lo fa nel giorno in cui viene approvato il decreto Sicurezza di Salvini al Senato e a livello mediatico continua a tenere banco la presunta querelle con la Lega relativamente alla questione “Prescrizione”. Parla da Palazzo Chigi e lo fa dopo aver svelato che si sta lavorando su tantissimi dossier, a partire dagli studi necessari all’avvio del reddito di cittadinanza e alle semplificazioni per le imprese.
Il numero uno del movimento pentastellato non perde mai il contatto con i venti venti punti del programma grillino, finalizzato a migliorare la qualità della vita degli italiani.
Di Maio arriva al punto "prescrizione"
Di Maio sposta il focus sulla legge Anticorruzione. La sua entrata in vigore è una cosa a cui il vicepremier sembra tenere molto, a giudicare dall’entusiasmo con cui racconta che già la settimana prossima potrebbe compiere il suo percorso alla Camera per poi passare al Senato. Il vicepremier sottolinea l’importanza della lotta alla corruzione. “In un paese in cui – sottolinea – quelli che si comportano onestamente si sentono dei fessi e quelli che si comportano in maniera disonesta e fanno i furbi impuniti, la meritocrazia non esiste più più”.
L’unica via per ristabilire l’importanza del merito, secondo il Ministro del Lavoro, è premiare gli onesti e bastonare i disonesti.
Sembra quasi una scelta quella di prenderla larga, prima di arrivare a quello che sembrerebbe un motivo di discordia con la Lega: l’abolizione della prescrizione, agognata dal M5S e contestata dal Carroccio.
“Una delle norme che i furbetti amano di più – dice di Maio – è la prescrizione. E’ una cosa da combattere e da fermare ad un certo punto del processo, perché ha assicurato l’impunità a quelli che, ad esempio, facevano frodi fiscali, corruzioni e anche per altri reati”. Di Maio cita l’esempio di un padre che stupra la figlia, che la usa come merce di scambio e si salva dai processi perché è passato troppo tempo.
“Ci sono – prosegue – famiglie di vittime che non possono avere giustizia a causa della prescrizione”.
Per Di Maio la prescrizione serve a chi ha più soldi
Poi Di Maio porta anche l’esempio di Berlusconi e la presunta compravendita dei senatori: ‘Ve lo ricordate? E’ stato prescritto otto volte”.
“Questa gente qui – prosegue il vicepremier – amano la prescrizione. Il blocco dopo la prima condanna in primo grado, per noi, è sacrosanto”.
Il leader grillino sottolinea che l’accesso alla giustizia è anche diventato un questione privilegiata per chi gode di una condizione economica agiata: “Chi ha più soldi si può permettere un processo più lungo e quindi può arrivare alla prescrizione. Chi, invece, è vittima di questi furbetti, a volte non ha le risorse per arrivare alla fine e subisce la beffa di chi riesce a salarsi dai processi. Noi questo non lo tolleriamo più”.