Ieri il premier Conte era a Strasburgo per un intervento in Parlamento dove, tra le altre cose, ha sostenuto ancora una volta il si al seggio Ue all'Onu e ha ribadito la necessità di un fronte comune sul tema migranti. Dopo il suo intervento, gli attacchi sono arrivati non solo dal leader dei liberali Guy Verhofstadt ma anche dai socialisti di Bullmann e dall'europarlamentare Pd Daniele Viotti.

Botta e risposta

L'attacco più duro, forse, è arrivato da Verhofstadt: 'Mi domando per quanto tempo ancora lei sarà il burattino mosso da Salvini e Di Maio'. La replica del premier è stata: 'Io burattino non lo sono. Interpreto e sono orgoglioso di rappresentare un intero popolo'. Poi ha aggiunto 'Forse burattini sono coloro che rispondono a lobby e comitati d'affari', facendo riferimento a ciò che in seguito è stato espresso da una nota dei 5 Stelle: 'Verhofstadt stesso ha dichiarato di far parte di sette fra Comitati e consigli di amministrazione. Chi è allora il burattino?'.

Anche il leader dei socialisti e democratici, Udo Bullmann, si è espresso contro l'operato del premier gialloverde: 'Non è questa l'Italia che conosciamo' e, riferendosi al tema migranti, ha continuato con 'il vostro governo deve smettere di mostrarci questo viso inumano, sui migranti'.

Botta e risposta anche con l'europarlamentare Pd Daniele Viotti, il quale ha mostrato come i numeri delle presenze in Consiglio europeo del governo gialloverde siano molto bassi. 'Chiedete scusa, all'Italia serve un governo presente in Europa'. Pronta la risposta del premier italiano che, lanciando una frecciatina al Partito Democratico, ha affermato il mancato presidio del partito di centrosinistra per l'Ema, per il quale, a detta del premier: 'Ne paghiamo ancora le conseguenze'.

Il contrattacco di Salvini

Il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini non si è fatto sfuggire l'occasione per riconfermare l'ostilità nei confronti dei 'burocrati europei'. Il ministro ha posto l'accento, ancora una volta, sui 'disastri di questi anni' causati, secondo lui, dagli stessi 'burocrati europei' e, prendendo le difese del premier Conte, ha aggiunto che 'è davvero vergognoso' che questi ultimi 'si permettano di insultare il governo e il popolo italiano'. In ultima battuta, è certo che 'il 26 maggio i cittadini finalmente manderanno a casa questa gente', con un chiaro rimando, in piena campagna elettorale, alle elezioni europee di maggio.