La piattaforma per la democrazia diretta del Movimento 5 Stelle ha ricevuto una sanzione da parte del Garante della privacy; oltre a una multa di 50.000 euro, il Garante ha dettato delle scadenze per raggiungere gli standard di sicurezza che non sarebbero stati implementati dal sistema operativo di e-voting. Il provvedimento è stato varato ieri e ha subito ricevuto una risposta dall'Associazione Rousseau, che sul Blog delle Stelle accusa il presidente del Garante, ex appartenente del Partito Democratico e firmatario tra gli altri del provvedimento, di aver agito secondo ragioni politiche.

Le falle nel sistema

Secondo l'Authority, nel sistema Rousseau si riscontrano criticità per quanto riguarda la segretezza del voto degli iscritti e l'identificazione degli amministratori; nel primo caso, non solo sarebbe a rischio la segretezza del voto online, che costituisce un criterio primario per tutte le piattaforme di e-voting, ma verrebbe esposta a minacce anche la sicurezza dei singoli account. In aggiunta, le problematiche relative all'identificazione degli amministratori sono legate al rischio di abusi, cioè alla manipolazione dei dati raccolti: non essendo tracciabile la loro attività e non avendo strumenti per limitare il loro raggio di azione, le prime minacce alla sicurezza interna potrebbero essere costituite proprio dagli amministratori stessi.

Il Garante ha stabilito la risoluzione delle criticità, da svolgersi entro 10 giorni per quanto concerne gli utenti con privilegi amministrativi, entro 120 giorni per la rivisitazione delle iniziative di sicurezza in adozione ed entro 60 giorni per effettuare una valutazione d'impatto delle funzioni di e-voting sulla protezione dei dati.

Le proteste dell'Associazione Rousseau

Il provvedimento varato dal Garante ha ricevuto da subito le critiche dei soci dell'Associazione Rousseau. Secondo Enrica Sabatini, braccio destro di Davide Casaleggio, la piattaforma è stata potenziata già prima del provvedimento, recependo le osservazioni dello stesso Garante, al quale è stata inviata una comunicazione relativa a questo potenziamento.

I soci lamentano inoltre che il Garante abbia scelto di dare pubblica notizia del provvedimento durante la votazione sulla piattaforma per i candidati del M5S alle elezioni europee; secondo l'Associazione Rousseau questa scelta sarebbe stata dettata da ragioni politiche, essendo il presidente dell'Authority un ex capogruppo del PD alla Camera. Per questo motivo i soci dell'Associazione affermano di non sentirsi tutelati da un'autorità che sulla carta dovrebbe essere indipendente, ma che in realtà è presieduta da un ex esponente politico.