Il Senato, lo scorso mercoledì 20 marzo, ha deciso di votare contro l'autorizzazione a procedere in giudizio nei confronti del ministro dell'Interno Matteo Salvini.

Matteo Salvini finisce in lacrime e ringrazia il Movimento 5 Stelle

"Amo l'Italia, miei figli e il mio lavoro", ha confidato il ministro Matteo Salvini prima di fermarsi un attimo, per via della commozione. Poi, è tornato a parlare il leader del Carroccio, nel corso del suo sentito e commosso intervento registratosi prima dei risultati delle votazioni giunte dal Senato.

"Da 1 anno dedico le mie energie alla difesa di questo Paese e degli italiani; L'autorità della Procura di Catania, in conformità con quanto espresso dal Tribunale dei Ministri, ha chiesto l'autorizzazione a procedere nei miei confronti. Spetta ora al Senato valutare se io abbia agito nella tutela di un interesse costituzionalmente rilevante per lo Stato, e il perseguimento di un preminente interesse pubblico", ha aggiunto il Vicepremier, mentre era visibilmente provato ed in trepidante attesa di giungere all'esito delle votazioni.

Il ministro si è scusato in Aula per la commozione e la voce rotta dal pianto, confidando di non aver agito abusando della sua carica d'ufficio, e ha asserito di aver, in stretta cooperazione con il M5S, contribuito ad una diminuzione delle morti registrate in mare aperto.

Nel 2018 gli immigrati sbarcati in Italia sono stati 23.370 e le relative vittime recuperate in mare 23, nel 2019 gli immigrati sbarcati da inizio gennaio ad oggi sono stati 348 e si è registrata una sola vittima recuperata in mare, questi i dati che ha riportato il leader del Carroccio nell'Aula del Senato. "Meno partenze, meno sbarchi, meno morti" è il monito che ha lanciato ancora una volta Matteo Salvini, parlando ai senatori. In Aula il ministro dell'Interno ha ringraziato i colleghi della maggioranza M5S: "Ringrazio i colleghi 5 Stelle perché le cose si fanno in due", ed è con queste dichiarazioni che il Vicepremier ha voluto ringraziare i membri del Movimento 5 Stelle, che lo hanno sostenuto nelle scelte di Governo.

Il discusso affaire Diciotti

Lo scorso 15 agosto, la Diciotti, nave facente capo alla Guardia Costiera italiana, traeva in salvo 190 migranti, ma da parte del Vicepremier non era stata espressa alcuna autorizzazione a far sbarcare la nave sulle coste italiane, motivo per cui era sorta una querelle tra il Bel Paese e Malta, quest'ultima tacciata da Salvini di essersi mostrata indifferente rispetto alla richiesta avanzata dalla nave di attracco e trasbordo dei migranti in Europa. La nave era rimasta sospesa in mare aperto per giorni nel porto di Catania, non avendo avuto il permesso di far scendere i migranti sul suolo italiano, e soltanto 13 migranti, che apparivano visibilmente in condizioni igienico-sanitarie non confortanti, erano stati fatti trasbordare dalla nave.

A seguito di tale accadimento, il Tribunale dei Ministri di Catania ha avanzato la richiesta dell'autorizzazione a procedere in giudizio contro Matteo Salvini. Il ministro dell'interno, dal suo canto, ha sempre sostenuto di aver agito applicando i principi indicati dalla Costituzione, quali il dovere sacro di difendere i confini nazionali, così come viene espresso dall'articolo 52 della Costituzione: "La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino"