Nicola Porro, giornalista e volto di Mediaset, ha avuto modo di fornire la propria chiave di lettura su quanto accaduto su quel bus che, vicino Milano, ha rischiato di essere il teatro di un vero e proprio bagno di sangue che avrebbe coinvolto oltre cinquanta bambini. Un evento che secondo Porro deve far riflettere perché può essere analizzato attraverso diverse chiavi di lettura. Nelle parole del conduttore, inoltre, si palesa anche una certa insofferenza rispetto ad alcune posizioni buoniste che, in questo momento e in Italia, farebbero capo proprio alla sinistra.

Porro sottolinea i motivi dell'assenza di vittime

Nicola Porro, attraverso i propri canali, ogni mattina dedica spazio ad una rassegna stampa in cui offre il proprio punto di vista sui fatti del giorno. Inevitabile che l'apertura del 21 marzo fosse dedicata a quanto accaduto in Lombardia. Porro senza affidarsi a giri di parole parla di tentato omicidio nei confronti di cinquantuno bambini su un pullman guidato da un senegalese, ormai cittadino italiano. Porro, tra l'altro, si concede una digressione ricordando le polemiche sullo ius soli e sull'integrazione che poi liquida con un eloquente: "Tutte ste st.....e qua". Aggiunge che il protagonista della vicenda era particolarmente arrabbiato nei confronti dell'Italia per la storia dei "porti chiusi", scelta che, evidentemente, fa capo ad una determinata parte politica (la Lega ndr).

Porro sottolinea come la mancata riuscita dell'intento dell'uomo sia dipeso strettamente da tre motivi. Dalla bravura delle professoresse che sono riuscite a non legare i polsi a tutti i giovanissimi presenti a bordo del bus, dal fatto che uno di loro è riuscito a chiamare il 112 e per il fenomenale intervento degli uomini dell'Arma dei Carabinieri.

Tra l'altro il fatto diventa anche l'occasione per sottolineare la differenza tra le forze dell'ordine italiane e quelle olandesi, ricordando quanto accaduto ad Utrecht (spari sul tram) quando la Polizia era in sciopero.

Porro si scaglia contro i buonisti

Tornando a quanto accaduto in Olanda Porro evidenzia come si sia finto a lungo si trattasse di un fatto personale, provando a scongiurare l'ipotesi si trattasse di un atto terroristico.

Una visione buonista che, oggi, secondo il giornalista accomuna anche la sinistra italiana. "Ieri - affonda Porro - c'era un senegalese incaz... con gli italiani. Nonostante fosse italiano, avesse un lavoro in Italia e retribuito. Voleva comunque ammazzare delle persone, alla faccia di quelli che dicono che basta risolvere il problema regolarizzando, trovando un lavoro ed integrando. Esiste un problema e se facciamo finta che non esiste mettiamo la testa sotto la sabbia".