La Lega fuori dal governo, nonostante percentuali che l'hanno vista oltre il 30% alle ultime Europee e sondaggi che la proiettano fino al 38%. Secondo Nicola Porro potrebbero esserci i margini affinché si possano fare delle riflessioni sul fatto che un'eventuale collocazione all'opposizione del Carroccio potrebbe rappresentare una "grave disarmonia" tra il sentimento del popolo e l'espressione politica di quella che sembra poter essere una maggioranza senza Salvini.

La situazione sarebbe potenzialmente degna di una presa di posizione di Sergio Mattarella. Le elezioni Europee, secondo Porro che esplicita la sua posizione nell'articolo pubblicato sul suo sito, avrebbe già ribaltato le gerarchie del peso politico di ciascuna forza parlamentare rispetto a quelli che erano stati i risultati delle politiche del 2018. La riflessione del giornalista ha come presupposto un articolo scritto da Costantino Mortati,.

Mattarella gioca un ruolo chiave nella crisi

Ogni volta che si verifica una crisi di governo, uno dei protagonisti diventa il Presidente della Repubblica. Sarà, infatti, Sergio Mattarella a determinare se, nell'attuale legislatura, ci sono i margini per comporre una nuova maggioranza e formare una nuova squadra di Ministri.

La strada alternativa, come è noto, sono le elezioni. Un traguardo auspicato da tutto il centrodestra ed in particolare dalla Lega che gode di ampi favori del pronostico nei sondaggi. Allo stato attuale resta in piedi l'ipotesi di un governo sostenuto da Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico che, di fatto, manderebbe all'opposizione quello che è il primo partito italiano. Quasi un paradosso per alcuni. In particolare Nicola Porro, attraverso il suo sito ufficiale, ha sollevato degli interrogativi legati alla situazione che rischia di venirsi a creare. "Come la chiamate - si chiede - l’attuale situazione in cui ci troviamo e per la quale non solo i sondaggi danno la Lega al 38% e i grillozzi polverizzati, ma le stesse elezioni Europee hanno ribaltato i pesi del parlamento?".

Il presupposto del ragionamento nasce dal fatto che finirebbe all'opposizione la Lega e resterebbero al governo i Cinque Stelle, venendosi a creare un esecutivo che non interpreterebbe alle perfezione il sentimento del popolo.

Il Presidente della Repubblica dovrebbe segnalare eventuali gravi disarmonie

Scongiurare perciò la possibilità di sciogliere le Camere, terminare la legislatura e chiamare gli italiani alle urne, potrebbe aprire degli interrogativi rispetto a quello che potrebbe essere l'atteggiamento del Capo dello Stato in merito a quelli che sono i doveri del suo ruolo. Almeno questo è quello che si percepisce dalle considerazioni di Nicola Porro. Il presupposto da cui parte il suo ragionamento si basa su un articolo, pubblicato sul suo sito, in cui Costantino Mortati, eletto per la Democrazia Cristiana nel 1975, sottolineava l'importanza del Capo dello Stato anche nell'accertare quella che dovrebbe essere la "concordanza tra corpo elettorale e parlamentare".

Toccherebbe perciò al Mattarella di turno prendere atto di quelle che sarebbero le gravi "disarmonie" tra il sentimento del popolo ed eventuali maggioranze, potenzialmente artefatte, costruite da chi occupa i banchi del Parlamento. Una delle conseguenze di ciò potrebbe essere lo scioglimento delle camere e le elezioni al più presto possibile.