Tensioni interne alla maggioranza sulla manovra economica. Il Movimento Cinque Stelle ha diramato sul suo blog ufficiale un comunicato piuttosto duro, nel quale ha ricordato che senza il suo voto il governo non può andare avanti.

Le misure che non convincono i pentastellati sono quelle riguardanti l'abbassamento del limite all'utilizzo del contante e la multa ai commercianti che sono sforniti o che non ricorrono al Pos. I grillini ritengono che questi interventi rischiano di andare a svantaggio di alcune categorie di cittadini.

Giuseppe Conte, dal canto suo, da Bruxelles ha risposto che queste misure non sono affatto penalizzanti.

M5S: 'Non tradiremo mai la parola data agli italiani'

Il M5S, in vista del dibattito sulla manovra economica, ha voluto chiarire la sua posizione con delle parole che, in alcuni passaggi, sono risuonate quasi come un ultimatum nei confronti del premier Conte. I grillini, infatti, hanno rimarcato il loro ruolo predominante all'interno della maggioranza, giacché il proprio consenso è fondamentale per approvare tutte le misure inserite finora nella legge di bilancio.

"Senza il voto del Movimento Cinque Stelle non si va da nessuna parte", si legge sulla piattaforma del partito di Luigi Di Maio.

Successivamente si sottolinea che bisogna rispettare la volontà dei cittadini che hanno votato il 4 marzo 2018 e che non si deve tradire la loro fiducia.

I pentastellati non sono particolarmente convinti degli interventi relativi ad un graduale abbassamento dell'utilizzo del contante, con il tetto massimo che scenderebbe a 2.000 euro fino al 2020-2021, per poi passare a 1.000 euro negli anni successivi. Inoltre non piace l'idea di introdurre delle sanzioni per gli esercenti che non si doteranno del Pos o che non consentiranno ai clienti il pagamento elettronico. Il M5S, infatti, ritiene che questi provvedimenti non sarebbero in grado di recuperare risorse in merito alla lotta all'evasione fiscale.

Anzi, secondo i grillini si corre il rischio di "porre questo governo nello stesso atteggiamento di quelli del passato" che, per contrastare l'evasione, mettevano nel mirino professionisti, commercianti e imprenditori. Anche sul tema delle partite Iva si legge che modificare la flat tax per quelle sotto i 65mila euro annui sarebbe sbagliato e potrebbe scatenare "una guerra tra poveri".

Infine è stato evidenziato che finora non è stata ancora raggiunta alcuna intesa per quanto riguarda la detenzione per i grandi evasori e la relativa confisca dei loro beni, misura che andrebbe applicata a tutti coloro che evadono per più di 100.000 euro.

La replica di Conte: 'Non stiamo svantaggiando nessuno'

Nel corso di una conferenza stampa indetta a Bruxelles, il premier Conte ha difeso gli interventi inseriti in questa fase nella manovra, dicendo: "Portare la soglia del contante da tremila a duemila euro non mi sembra un messaggio di criminalizzazione di qualcuno, non stiamo svantaggiando nessuno".

Inoltre ha spiegato che il pagamento elettronico non sarà penalizzante a causa delle commissioni bancarie, assicurando che "andremo ad azzerare o ridurre sensibilmente le commissioni". Ovviamente c'è un iter parlamentare da rispettare e aperto alle opinioni di tutti, ma comunque il Presidente del Consiglio si è augurato che la legge di bilancio "mantenga la sua coerenza intrinseca".

Infine, in merito alle affermazioni di Matteo Renzi, il quale ha annunciato che Italia Viva presenterà un emendamento per abolire Quota 100, Conte ha replicato che continuerà ad esserci, poiché "è un pilastro della manovra".