Nicola Zingaretti potrebbe rischiare la sfiducia da Presidente della Regione Lazio: la Lega annuncia che lunedì presenterà una sfiducia, e comunica che c'è l'accordo con la componente dissidente del Movimento Cinque Stelle. Cinque consiglieri sarebbero pronti a dare la spallata al governatore, mentre altri cinque sostengono la giunta guidata dal Partito Democratico. Dal Movimento Roberta Lombardi afferma che voterebbe la sfiducia, a meno che non si possa arrivare ad un accordo col centrosinistra.

La sfiducia per Zingaretti

Angelo Tripodi, capogruppo della Lega alla Regione Lazio, annuncia di aver presentato una mozione di sfiducia contro il Presidente della Regione Lazio.

Il leghista fa sapere di aver condiviso il testo della mozione proprio con una parte dei Cinque Stelle, decisivi finora nell'aver dato il sostegno alla giunta regionale.

La Lega quindi sarebbe riuscita a coinvolgere il Movimento in questa sua iniziativa: e ora la conta dei voti è determinante, visto che la mozione di sfiducia potrebbe segnare il capolinea per l'era Zingaretti alla Regione Lazio.

Tra i frondisti all'interno del M5S ci sarebbe il consigliere autonomo Davide Barillari e la frattura interna al movimento, sorta per la presidenza del gruppo regionale, potrebbe dare non pochi grattacapi alla giunta a guida Pd. Al momento sono cinque i consiglieri regionali favorevoli alla sfiducia, come la candidata alla presidenza nel 2018 Roberta Lombardi, mentre altri cinque consiglieri sostengono la giunta guidata dal segretario del Partito Democratico.

Scenari futuri

Nel testo della mozione si legge che per Zingaretti la priorità non è la regione ma la gestione del Partito Democratico: a questo punto è preferibile "ridare la parola agli elettori per avere una chiara maggioranza che possa affrontare i gravi problemi che affliggono la nostra regione”.

Roberta Lombardi, M5S, spiega intanto che voterebbe a favore della sfiducia.

"In quel contesto rimaniamo l'opposizione, voteremmo compatti la sfiducia". Allo stesso tempo però non esclude categoricamente un accordo con il centrosinistra, visto che il M5S non fa parte del governo regionale. La speranza sarebbe quella di fare un rimpasto alla giunta, con l'aggiunta ipotetica di alcuni assessori dei Cinque Stelle.

Una volta presentata la mozione di sfiducia comunque, il voto sarà calendarizzato con molta probabilità dopo le elezioni regionali umbre. E il tempo potrebbe essere decisivo per capire se l'alleanza è ancora solida oppure se è il caso di fare un passo indietro, proponendo nuovi scenari politici diversi. Inutile dire che il voto sulla sfiducia potrebbe avere ripercussioni sul governo, sia per una regione cruciale come il Lazio, sia perché rappresenterebbe un giudizio molto importante sul segretario del Partito Democratico.