Con Quota 100, il leader di Italia Viva Matteo Renzi continua a sfidare l'attuale esecutivo giallorosso presieduto dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il quale continua a ribadire l'intoccabilità della riforma costituzionale cavallo di battaglia della Lega, varata con il governo gialloverde decaduto due mesi fa. Ma il senatore di Rignano, da Firenze, preannunciando la presentazione del Family Act con Elena Bonetti, sottolinea che i parlamentari di Italia Viva voteranno un emendamento volto all'abrogazione di Quota 100.
Renzi: 'Voteremo un emendamento per cancellare Quota 100'
Il leader di Italia Viva afferma che Quota 100 è una misura ingiusta, poiché "Investe 20 miliardi in tre anni guardando solo ai pensionandi". "Quei soldi - prosegue - dovrebbero andare ai giovani, alle coppie, alle famiglie e ai servizi". Da un tale presupposto, Matteo Renzi dichiara espressamente la volontà - da parte dei parlamentari del suo partito - di condurre una vera e propria battaglia contro Quota 100 e di procedere con la votazione di un emendamento volto alla cancellazione della riforma sopra citata. E tutto questo alla vigilia della "Leopolda" numero 10, occasione durante la quale il ministro delle Pari opportunità Elena Bonetti presenterà il nuovo provvedimento legislativo sulla famiglia.
Il Premier Giuseppe Conte, da Bruxelles, replica chiaramente che "Quota 100 è un pilastro della manovra. C'è un iter parlamentare, a qualcuno non può piacere, è fisiologico, e dobbiamo rispettare tutte le opinioni ma confido da Presidente del Consiglio che questa manovra mantenga la sua coerenza intrinseca".
Proprio in merito alla legge di Bilancio, Matteo Renzi esprime grande soddisfazione per aver evitato l'aggravio dei costi dell'Iva e auspica che le altre forze componenti la maggioranza bloccheranno le varie mini-tasse ipotizzate negli ultimi giorni, quali ad esempio la sugar tax o le imposte sulla casa.
La posizione del Movimento Cinque Stelle
Dal Ministero dello Sviluppo Economico, il vice ministro Stefano Buffagni affianca il Presidente del Consiglio nel sostenere che la riforma leghista è una misura atta al superamento della legge Fornero. "È stupido - puntualizza Buffagni - sia politicamente sia tecnicamente modificarla come se fosse una bandiera".
"Sono dell'idea - aggiunge in conclusione il vice ministro - che si può migliorare tutto, ma no a battaglie ideologiche per avere titoli di giornale, qui si parla della vita delle persone".
Nel frattempo Luigi Di Maio, ministro degli Esteri e capo politico del Movimento Cinque Stelle, reclama che il testo torni ad essere oggetto di discussione nel prossimo Consiglio dei ministri. Ma lo stop di Conte non tarda ad arrivare, il quale ancora una volta ricorda che l'obiettivo principale è l'abbassamento delle tasse e la lotta all'evasione fiscale e, in nome di tale obiettivo, invita le forze della maggioranza ad una sana collaborazione. Eppure i malumori sono onnipresenti e proprio i vari temi contenuti nella manovra sono il fulcro intorno al quale si agita lo scontro tra democratici, renziani e pentastellati.